Mercoledì 25 giugno 2025 il Consiglio Comunale di Pomezia si riunirà in seduta straordinaria per affrontare un tema che sta sollevando preoccupazioni diffuse: lo sbancamento di una duna costiera a Torvaianica, nella zona della foce del fosso Rio Torto, a due passi dal Lungomare degli Ardeatini.
In ballo c’è un intervento destinato ad ampliare l’area di manovra per i natanti legati al locale Centro velico. Ma il prezzo da pagare potrebbe essere la cancellazione di un prezioso tratto di duna naturale, una delle poche ancora integre lungo il tratto di litorale tra Pomezia e Ardea.
Torvaianica, addio alla duna per il Centro Velico
L’appuntamento in aula consiliare è stato fissato per le ore 9:30 di mercoledì 25 giugno 2025, nella sede istituzionale di Piazza Indipendenza.
L’ordine del giorno include un punto che già da giorni agita cittadini, ambientalisti e opposizione politica: un’interrogazione urgente sul previsto sbancamento della duna situata in particella catastale 1783, foglio 34, nel tratto costiero di Torvaianica.
Il progetto, che rientrerebbe in un piano di ampliamento dell’area destinata al rimessaggio e alle operazioni dei natanti del Centro velico, prevede la rimozione di parte dell’apparato dunale.
Duna di Torvaianica sacrificata per esigenze sportive?
Le finalità dell’intervento sono tecniche, ma gli effetti ambientali rischiano di essere irreversibili.
Le dune costiere rappresentano un ecosistema delicato, un baluardo contro l’erosione marina, oltre che un rifugio per specie vegetali e animali tipiche del litorale tirrenico.
La duna in questione, a ridosso del fosso Rio Torto, è una delle ultime presenti in forma quasi naturale nel tratto urbanizzato di Torvaianica. La sua rimozione, seppur parziale, segnerebbe un ulteriore arretramento della linea di difesa naturale contro il mare.
Il caso ha fatto irruzione nell’arena politica locale tra silenzi, omissioni e interrogativi.
Non è ancora chiaro chi abbia autorizzato l’intervento né con quali coperture tecniche e ambientali.
L’allarme ambientalista
Mancano, al momento, valutazioni d’impatto ambientale rese pubbliche, né risultano agli atti procedure di consultazione con gli enti sovracomunali preposti alla tutela del paesaggio costiero.
In molti si chiedono se un intervento del genere possa davvero essere considerato compatibile con le norme regionali e nazionali in materia di salvaguardia ambientale.
Mentre i documenti tecnici restano chiusi negli uffici comunali, cresce il malcontento tra i cittadini e le associazioni ambientaliste.
L’area interessata è da tempo al centro di iniziative di sensibilizzazione, anche a causa del progressivo degrado della costa e delle ricorrenti mareggiate che minacciano la stabilità delle infrastrutture retrostanti.
La prospettiva di uno sbancamento appare in totale controtendenza rispetto alle urgenze ambientali contemporanee e alle raccomandazioni di contenimento dell’impatto antropico sul litorale.
Un precedente pericoloso per le dune di Torvaianica
Al di là del singolo intervento, quello di Torvaianica potrebbe diventare un pericoloso precedente.
Se l’abbattimento della duna verrà approvato senza opposizioni concrete, si aprirà la strada a una nuova stagione di deroghe e concessioni, dove lo spazio naturale viene sistematicamente sacrificato in nome di esigenze logistiche, sportive o economiche.
Una linea che, nel contesto della crisi climatica e del dissesto idrogeologico, appare quanto meno miope e potenzialmente disastrosa.
La convocazione del Consiglio Comunale assume quindi i toni di un appuntamento cruciale non solo per l’amministrazione, ma per l’intera comunità.
Il rischio è che, nel nome di un presunto sviluppo locale, si perda un patrimonio ambientale non più replicabile.
Il 25 giugno sarà il giorno della verità: si deciderà se la duna di Torvaianica potrà continuare a proteggere il litorale o se dovrà cedere il passo a un nuovo fronte di ‘colonizzazione commerciale’.
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