L’intervento edilizio, avviato tramite una SCIA alternativa al permesso di costruire presentata il 19 febbraio 2025, è stato sospeso con una ordinanza.
L’atto del Comune di Pomezia è stato emesso dopo un sopralluogo eseguito il 14 aprile 2025, in presenza della Polizia Locale e dei tecnici comunali.
La decisione è stata motivata dalla constatazione di gravi irregolarità urbanistiche e dalla collocazione dell’immobile in un’area soggetta a vincoli paesaggistici e archeologici.
Anche se la zona in cui insiste l’immobile, anche questo va detto, è costellata di altre grandi ville.
Torvaianica, stop alla maxi villa su area vincolata
L’area oggetto dell’intervento, secondo il Comune di Pomezia, rientra nella cosiddetta “Zona H” del Piano Regolatore Generale del 1974, classificata come zona agricola.
Ma c’è di più. Il terreno ricade in zona vincolata ai sensi del Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/2004), in particolare per la presenza di “beni lineari” e testimonianze storiche e archeologiche.
Inoltre, secondo l’articolo 22 comma 7 delle Norme Tecniche di Attuazione, l’area è sottoposta a vincolo elettrodotti, il che rende ancora più stringenti le condizioni per edificare.
Un progetto per la villa che va oltre la semplice ristrutturazione
Il progetto edilizio prevedeva opere di completamento e ristrutturazione dell’edificio, tra cui l’installazione di impianti elettrici, idrici e termici, infissi e porte, la realizzazione di una scala interna, lo spostamento di finestre e l’applicazione di pavimenti, rivestimenti e tinteggiature.
La richiesta di effettuare lavori è stata presentata in Comune carente di documentazione fotografica, pertanto gli ufici dell’amministrazione pometina hanno deciso di effettuare un sopralluogo.
Il sopralluogo si è tenuto il 14 aprile 2025.alla presenza della Polizia locale, del propriatrio, della ditta e dei tecnici responsabili dei lavori.
Tuttavia durante il sopralluogo è emerso che l’immobile, sebbene legittimato da un condono edilizio del 3 marzo 2011, era privo di tamponature esterne fino almeno al maggio 2024.
Questo aspetto è risultato decisivo: l’opera non può infatti essere considerata una semplice ristrutturazione, ma una nuova costruzione, soggetta a vincoli ben più rigidi.
Comune usa Google Maps per fermare la villa di Torvaianica
Le immagini storiche reperite tramite l’applicazione Google Maps hanno evidenziato una realtà diversa da quella descritta nella SCIA. Dall’aprile 2008 al maggio 2024, l’edificio risultava privo di tamponature esterne, configurandosi come un semplice scheletro in cemento armato.
Neppure all’epoca del rilascio del condono edilizio del 2011 l’immobile risultava completato.
Secondo il Comune di Pomezia, l’intervento presentato non può quindi rientrare tra quelli previsti dall’articolo 23 del Testo Unico sull’edilizia (DPR 380/2001), e richiede un nuovo permesso di costruire.
Villa abusiva a Torvaianica
Nel dettaglio, il sopralluogo ha evidenziato – secondo il Comune di Pomezia – che alcune opere erano già in fase avanzata. Scale interne completate a livello strutturale, tramezzi montati, parziali tracce di impianti, e la presenza di un solaio non autorizzato in una zona prevista con doppia altezza.
Le falde del tetto, nella parte anteriore e posteriore del piano soffitta, non erano state realizzate, lasciando spazio a quello che, nei fatti, potrebbe essere interpretato come un ampliamento della superficie tramite terrazzi.
Inoltre, l’intervento risulta – sempre secondo il Comune di Pomezia – privo di autorizzazione paesaggistica, obbligatoria per costruzioni in aree soggette a vincoli ambientali.
Mancano anche le autorizzazioni previste dalla Legge Regionale 38/1999, tra cui il Piano di Utilizzazione Aziendale (PUA), il rispetto del lotto minimo e l’iscrizione del proprietario come coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale.
Per il Comune Google Maps non si discute: stop alla villa
Il Comune di Pomezia ha formalizzato la sospensione dei lavori con un’ordinanza datata 20 giugno 2025, intimando l’interruzione immediata del cantiere.
Ai sensi dell’articolo 27 del DPR 380/2001, entro 45 giorni dall’ordinanza saranno adottati i provvedimenti sanzionatori definitivi. Questi potranno includere la demolizione delle opere e il ripristino dello stato dei luoghi.
«Rimane ferma la possibilità eventuale – riporta l’ordinanza del Comune di Pomezia – se l’intervento rispondesse alle norme urbanistico-edilizie vigenti, di richiedere la sanatoria dell’abuso».
Oppure i proprietari della villa possono presentare ricorso entro 60 giorni contro la decisione del Comune di Pomezia al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio.
Per ora, il cantiere è fermo, grazie a Google Maps.