Lo ha deciso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio con la sentenza che respinge quasi in toto le richieste del titolare della società proprietaria dell’immobile.
Il Tribunale Amministrativo ha infatti confermato, salvo una parziale eccezione, l’ordinanza di demolizione n. 34 emessa dal Comune di Rocca di Papa il 20 luglio 2023 e notificata alla struttura il 28 luglio 2023.
La casa vacanze di Rocca di Papa si difende in Tribunale
Al centro del contenzioso, una serie di interventi edilizi realizzati senza i necessari permessi dalla struttura ricettiva extra alberghiera che si trova nella parte alta di Rocca di Papa: ampliamenti, chiusure, prefabbricati e strutture esterne aggiuntive.
Il ricorso era stato presentato il 23 ottobre 2023 dall’amministratore unico della società proprietaria, poi sostituito alla guida dal nuovo rappresentante, a causa del suo decesso, comunicato con istanza il 27 marzo 2025.
Otto opere abusive contestate alla casa vacanze
L’ordinanza contestava otto interventi eseguiti sull’immobile, trasformandolo da residenza privata a struttura ricettiva con spiccata vocazione turistica.
Tra gli abusi principali contestati figurano: una terrazza in acciaio e legno di circa 460 mq con ringhiera e vasca idromassaggio Jacuzzi incassata, un capanno in legno adibito a deposito attrezzi, la chiusura di due bucature, la realizzazione di vetrate scorrevoli per chiusura della piscina riscaldata, la modifica di una scala esterna, una tettoia di 30 mq usata come legnaia, variazioni interne e un nuovo varco tra i piani.
Il TAR salva solo 2 punti
Il TAR ha accolto il ricorso solo sull’ultimo degli 8 punti contestati dall’azienda, relativo al collegamento interno tra il piano terra e il seminterrato, ritenendo che non vi fossero prove sufficienti per considerarlo abusivo. Per tutte le altre opere, invece, è stata confermata la legittimità dell’ordine di demolizione, con motivazioni dettagliate e tecnicamente fondate.
Confermata dai giudici anche la bontà della piscina riscaldata, anche se perderà le vetrata che la rendeva utilizzabile anche d’inverno.
Rocca di Papa, la Jacuzzi e il solarium dovranno essere demoliti
L’intervento più simbolico, la terrazza panoramica con Jacuzzi, è stato ritenuto del tutto abusivo. La difesa aveva sostenuto che si trattasse di opere minori, destinate al “confort abitativo”, ma il TAR ha ribadito che l’impatto volumetrico richiedeva un permesso di costruire.
Senza documentazione idonea, la piattaforma dovrà essere rimossa, insieme al box in legno appoggiato sopra di essa.
Stessa sorte per la tettoia-legnaia e per il locale tecnico chiuso da vetrate: la presenza della piscina riscaldata all’interno ha escluso la temporaneità delle vetrate, rendendole assimilabili a un ampliamento stabile.
Tuttavia, la piscina vera e propria, essendo interrata e non accompagnata da un aumento volumetrico autonomo, potrà restare al suo posto.
Il Comune non si presenta, ma il TAR conferma
Il Comune di Rocca di Papa non si è costituito in giudizio. Comunque la mancata partecipazione dell’amministrazione non ha influito sull’esito della sentenza, che ha analizzato nel merito la legittimità degli atti impugnati.
Il TAR ha inoltre chiarito che la morte del legale rappresentante della società non comportava l’interruzione del processo, trattandosi di un semplice passaggio di rappresentanza.
In conclusione, il Tribunale ha accolto parzialmente il ricorso, limitatamente al collegamento interno tra i due piani, respingendo però le altre doglianze. Le spese legali sono state compensate tra le parti, in virtù dell’esito non completamente sfavorevole alla società.
La società ha naturalmente la possibilità di appellarsi al Consiglio di Stato, secondo e ultimo grado della giustizia amministrativa.
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