La Giunta comunale di Ciampino guidata dalla sindaca Emanuela Colella il 19 giugno 2025 ha preso atto dell’insanabilità delle opere abusive e quindi l’impossibilità di utilizzare l’edificio per usi pubblici.
Il complesso, situato in via Appia Nuova Km 17,300, era stato acquisito al patrimonio comunale nel 2009 tramite decreto dell’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC).
Dopo anni di inutilizzo e una lunga trafila burocratica, il Comune di Ciampino ha dovuto prendere atto che non c’è la possibilità di poter riutilizzare l’immobile abusivo e ha deciso di procedere con l’abbattimento.
Via Appia Nuova, un abuso edilizio lungo oltre vent’anni
L’immobile in questione era stato oggetto di un’ordinanza di demolizione già il 19 marzo 2001, a seguito della costruzione abusiva di un grande edificio e di altre strutture su un terreno soggetto a vincolo stradale. L’edificio era stato edificato nell’area dello svincolo tra Via Appia nuova e Via dei Laghi.
Le dimensioni parlano chiaro: quasi 440 metri quadrati di superficie occupata senza alcun titolo autorizzativo.
L’area, vincolata dalla normativa in materia di rispetto delle distanze stradali (fascia di rispetto dei 30 metri dalla SS7), rendeva ogni tentativo di sanatoria impossibile. Le opere, dunque, risultano insanabili ai sensi dell’art. 33 della legge 47/1985.
Impossibile da recuperare
Il 1° luglio 2009 il bene è stato trasferito al Comune di Ciampino con un vincolo di destinazione a finalità sociali. Tuttavia, nel corso degli anni, le condizioni dell’immobile sono peggiorate, rendendolo inutilizzabile.
Solo il 10 dicembre 2015, grazie a un nulla osta dell’ANBSC-Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata, si è tentato di cambiarne la destinazione d’uso, convertendolo da sociale a istituzionale.
Il progetto era quello di utilizzarlo come ricovero per mezzi comunali. Ma anche questo piano è naufragato, bloccato dalla fatiscenza della struttura e dagli elevati costi per la sua messa in sicurezza.
Il parere dell’ANAS e il colpo di grazia
Un ulteriore colpo è poi arrivato dall’ANAS: tra dicembre 2017 e marzo 2018, l’ente stradale ha espresso un parere nettamente contrario alla sanatoria, ribadendo l’incompatibilità dell’immobile con la legge, vista la sua posizione.
L’intero complesso ricade infatti all’interno della fascia di rispetto stradale, dove qualsiasi costruzione è vietata. Si chiude così definitivamente ogni possibilità di recupero dell’immobile: l’unica strada rimasta è l’abbattimento.
Comune di Ciampino: in arrivo la demolizione
La delibera comunale approvata il 19 giugno 2025 ha stabilito la presa d’atto dell’insanabilità degli abusi e autorizza il Comune di Ciampino a richiedere il nulla osta all’ANBSC per procedere alla demolizione.
I costi dell’abbattimento – precisa l’amministrazione – ricadranno sui responsabili degli abusi edilizi, identificati già nel 2001 con apposita ordinanza.
L’area su cui sorge l’immobile potrà comunque essere riconvertita in futuro per scopi sociali o istituzionali, nel rispetto dei vincoli urbanistici esistenti.
Uno spazio da restituire alla legalità
Nonostante le difficoltà, l’Amministrazione comunale di Ciampino ha espresso l’intenzione di recuperare almeno il valore dell’area, una volta liberata dalle strutture abusive.
Se verranno reperite le risorse necessarie, sarà possibile realizzare un’opera pubblica coerente con le destinazioni originariamente previste e con le attuali normative.
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