Il Tribunale Amministrativo regionale (TAR) del Lazio ha respinto il ricorso Codacons che si opponeva al nuovo piano tariffario taxi approvato il 2 agosto 2024 dal Campidoglio. Per i collegamenti tra il centro storico e Ciampino, la tariffa fissa è passata da 31 a 40 euro, con un aumento, quindi, di circa il 30%.
Oltre a queste modifiche, sono stati ritoccati anche gli importi dello scatto iniziale del tassametro: nei giorni feriali diurni si passa da 3 a 3,50 euro, mentre nella fascia notturna si sale da 7 a 7,50 euro.
Ma la misura più contestata resta l’introduzione della corsa minima, ora fissata a 9 euro h24, con l’intento dichiarato di rendere economicamente sostenibili anche i tragitti brevi.
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Il Codacons aveva impugnato l’intero impianto della delibera, denunciando un presunto difetto di istruttoria, l’assenza di giustificazioni economiche adeguate e l’esclusione delle associazioni degli utenti dalla Commissione tecnica che ha elaborato il nuovo piano. Ma i giudici hanno respinto ogni rilievo.
Il Collegio ha evidenziato che l’amministrazione comunale di Roma ha fondato le proprie decisioni su un’istruttoria tecnica dettagliata, supportata da uno studio presentato in giudizio l’11 novembre 2024, che ha analizzato un campione di 50.000 corse taxi, rilevandone costi, percorsi, orari e durata.
A completare il quadro, la collaborazione con l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), il cui parere preventivo (n. 33/2024) è stato in larga parte recepito dalla Giunta capitolina.
Corsa minima e corse brevi: per il Campidoglio migliorano il servizio
Secondo quanto emerso dal procedimento, l’introduzione della corsa minima non rappresenta un aumento arbitrario, ma una misura pensata per incentivare le “corse brevi”, quelle più frequentemente rifiutate dai tassisti per via della scarsa remuneratività.
L’analisi dei dati di servizio ha mostrato un’alta domanda inevasa in questo segmento, e la corsa minima punta proprio a riequilibrare l’offerta, riducendo i tempi di attesa e migliorando la reperibilità del servizio nei quartieri meno centrali.
Un ulteriore aspetto giudicato “ragionevole” dal Tribunale riguarda il supplemento minivan: 5 euro per ogni passeggero oltre il quarto.
La misura, secondo il Comune di Roma, mira a incentivare l’uso di veicoli più capienti e compatibili con le esigenze delle persone disabili, contribuendo così anche alla riduzione del traffico e dell’impatto ambientale.
La Commissione tecnica sotto accusa: nessuna irregolarità
Il Codacons aveva inoltre contestato la composizione della Commissione tecnica incaricata di elaborare il nuovo piano, lamentando l’assenza di rappresentanti degli utenti.
Ma per i giudici amministrativi, la Commissione – nominata con la delibera n. 306 del 9 agosto 2023, secondo quanto previsto dal Regolamento Capitolino n. 51/2021 – è perfettamente legittima.
I suoi componenti, selezionati tra tecnici del Dipartimento Mobilità e del mondo accademico, sono risultati idonei a garantire l’oggettività e la competenza necessarie all’analisi tariffaria.
L’inclusione delle associazioni dei consumatori non è obbligatoria né, secondo la sentenza, avrebbe offerto contributi tecnici determinanti.
Il ricorso è stato dunque ritenuto infondato e carente di elementi decisivi per metterne in discussione la legittimità.
Una sentenza che fa giurisprudenza
Con questa decisione, il TAR del Lazio mette un punto fermo sul tema delle tariffe taxi nella Capitale, legittimando una riforma tariffaria che si propone di modernizzare il servizio e rispondere meglio alla domanda reale degli utenti.
Il Consiglio di Stato, già in sede di appello cautelare con l’ordinanza n. 599/2025, aveva condiviso questa linea, confermando l’assenza di danno grave e irreparabile.
Il nuovo sistema tariffario, frutto di uno studio tecnico approfondito e di un’interlocuzione costruttiva con l’ART, segna un cambio di passo nella gestione del trasporto pubblico non di linea a Roma. Ora è legge. E per i romani – e i turisti – le nuove tariffe non sono più contestabili.
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