In risposta a un’interrogazione del consigliere Mercanti (M5S), l’assessore Giuseppino Francioni ha annunciato che, in attesa della definizione della nuova concessione demaniale pubblica e dell’esproprio di un’area privata adiacente, il sito sarà temporaneamente “declassato” a semplice spiaggia libera.
Lo stabilimento balneare, attualmente sotto la custodia dell’impresa che ha realizzato i lavori di ristrutturazione, sarà così accessibile a tutti i cittadini, almeno per quanto riguarda l’arenile di pertinenza.
La recinzione, più volte vandalizzata, difatti è stata già rimossa.
Si tratta di una soluzione tampone in attesa di decisioni definitive, che riaccende i riflettori su un’opera simbolica rimasta incompiuta.
Esproprio di un terreno per il nuovo accesso allo stabilimento New Las Vegas
Il Comune di Pomezia, in Consiglio Comunale, sempre per bocca dell’assessore Francioni, ha annunciato di voler procedere con l’esproprio di un terreno oggi riconducibile al cortile di un condominio.
Quest’area è considerata strategica, poiché servirà da accesso principale per il futuro stabilimento balneare.
Un passaggio chiave per rendere operativa una struttura che, sulla carta, avrebbe dovuto già da anni offrire servizi turistici di qualità, spazi per la ristorazione e strutture eco-sostenibili a beneficio del territorio.
Tuttavia, anche questo passaggio appare tutt’altro che rapido: l’esproprio comporta tempistiche legali e tecniche che rischiano di far slittare ancora una volta ogni piano di rilancio.
Slitta l’avvio del New Las Vegas di Torvaianica
A quasi dieci anni dalla demolizione del cosiddetto “ecomostro” sul lungomare di Torvaianica, il sogno di un nuovo eco-stabilimento balneare resta, nei fatti, lettera morta.
L’entusiasmo con cui nel 2017 fu salutata l’abbattimento dell’enorme struttura in cemento armato — simbolo di degrado e sfregio urbanistico — si è progressivamente spento tra fallimenti progettuali, gare annullate e lungaggini burocratiche.
L’ambizioso “New Las Vegas Beach”, che avrebbe dovuto rappresentare il volto moderno, sostenibile e turistico della costa pometina, oggi è solo un terreno incolto, circondato da un’aura di promesse mancate.
L’occasione mancata della riqualificazione costiera
Il caso del New Las Vegas è ormai il simbolo delle difficoltà croniche delle amministrazioni locali nel trasformare le intenzioni in realtà.
Con un progetto green, finanziato e già annunciato in pompa magna, la costa di Torvaianica avrebbe potuto fare un salto di qualità significativo.
Invece, la vicenda si è trasformata in un emblema di immobilismo e inefficienza.
A farne le spese sono i cittadini, privati di un’infrastruttura che avrebbe potuto attrarre turismo, creare occupazione e migliorare l’offerta balneare locale.
Oggi resta solo una spiaggia libera improvvisata, senza servizi e con alle spalle l’ennesimo esempio di incompiuta italiana.
Politica, burocrazia e disillusione
Il fallimento del progetto New Las Vegas è il frutto di un intreccio di errori politici, ritardi amministrativi e ostacoli tecnici che si ripetono da anni.
Non si tratta solo di un problema locale: questa storia è lo specchio di una macchina pubblica che, anche quando ha le risorse e le idee, fatica a concretizzarle.
Mentre si attende l’esito dell’esproprio e della futura concessione, resta il dubbio su quando — e se — lo stabilimento vedrà mai la luce.
E mentre il tempo scorre, il litorale di Torvaianica continua a perdere valore e attrattività, ostaggio delle sue promesse non mantenute.
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