Con diverse modalità continuano i tentativi di truffa ai danni degli automobilisti che percorrono la 148 Pontina, e non solo. C’è la truffa “della pallina da tennis” o quella del semplice blocco dell’auto, come nel caso appena accaduto.
La truffa sulla 148 Pontina
È un pomeriggio afoso del 3 luglio quando l’auto dell’uomo — un invalido, ignaro di ciò che sta per accadergli — viaggia sulla SS 148 Pontina.
All’improvviso, un clacson impazzito lo costringe a rallentare. Poi, il sorpasso brusco. Un’altra vettura gli taglia di netto la strada e lo costringe a fermarsi.
Dalla macchina scendono due uomini. Uno si avvicina con passo deciso. Inizia a urlare. Lo accusa di aver danneggiato la sua auto.
Minaccia, pretende un risarcimento immediato. Il tono è quello di chi non accetta repliche. La vittima prova a spiegarsi, dice di non aver urtato nessuno. Ma è solo, sotto pressione. Non riesce a liberarsi da quella stretta psicologica. Così, cede. Apre il portafoglio e consegna 600 euro in contanti.
Ma i truffatori non si accontentano. Vogliono più soldi.
L’uomo viene costretto sempre con atti intimidatori a dirigersi a un bancomat, dove preleva altri 250 euro. Anche questo non basta.
L’uomo si sente braccato, in trappola. I due lo ‘convincono’ ad accompagnarli a una banca vicina per completare il pagamento. Ed è lì che qualcosa cambia.
L’aiuto chiesto al 112
Durante il tragitto verso l’istituto di credito, l’uomo riesce a comporre il 112, raccontando tutto all’operatore.
Dall’altra parte del telefono, una voce calma ma decisa comprende subito la gravità della situazione: è una truffa. E fa scattare la macchina della giustizia.
Gli agenti del Commissariato di Terracina si precipitano sul posto.
I due truffatori, campani residenti in provincia di Roma, sono ancora lì. Aspettano l’ultima tranche di denaro. Ma ad arrivare, questa volta, sono i poliziotti. L’arresto è immediato.
Dentro la loro vettura viene trovata della carta vetrata, presumibilmente utilizzata per simulare graffi sulla carrozzeria e rendere più credibile il finto incidente stradale.
L’arresto e la convalida
I due vengono tratti in arresto in flagranza con l’accusa di tentata truffa aggravata in concorso.
Su disposizione della Procura della Repubblica, vengono associati presso la Casa Circondariale di Latina, in attesa della convalida dell’arresto. Il giorno successivo, il giudice conferma la custodia cautelare in carcere.
Il denaro estorto è stato interamente restituito alla vittima.
La truffa della pallina da tennis
Altro tipo di truffa a cui bisogna fare attenzione quando si è in automobile è quello della ‘pallina da tennis‘. Funziona così.
Mentre si percorre la strada, ci si trova davanti un’auto, spesso in condizioni pessime, che procede a una lentezza esasperante. L’auto davanti procede rallentando sempre più e sempre più avvicinandosi al bordo destro della strada, come ad invitare, appunto, ad essere sorpassata.
L’automobilista, ignaro, sorpassa l’auto e mentre sta rientrando in corsia dal sorpasso sente un botto ‘sordo’, come qualcosa che abbia colpito la propria auto.
In realtà dall’auto sorpassata gli hanno lanciato contro il retro dell’auto una pallina da tennis, ma lui, la vittima, non può saperlo.
A questo punto l’auto dei truffatori, appena sorpassata, inizia ad accelerare, riportandosi vicina al retro dell’auto della vittima, lampeggiando e suonando continuamente il clacson.
Gli uomini all’interno fanno cenno di accostare. In alcuni casi, risorpassano la vittima e la obbligano con una manovra a fermarsi.
Scende quindi un uomo con aria minacciosa e inizia ad accusare il malcapitato automobilista, urlandogli che in fase di rientro durante il sorpasso ha urtato la parte anteriore dell’auto del truffatore.
Solitamente mostra vecchie ammaccature facendole passare per appena provocate. Il resto dello svolgimento della truffa è poi come quella sopra descritta.
L’unica cosa da fare è non scendere assolutamente dall’auto, chiudersi dentro e chiamare immediatamente il 112.
Leggi anche: Occhio alla truffa: fingono la collisione lanciandovi una pallina da tennis (articolo del 2014)
L’allarme della Polizia di Stato: “Mai fidarsi degli sconosciuti”
Dietro una truffa, spesso, si cela un’organizzazione ben strutturata. E l’estate è il periodo in cui questi raggiri si moltiplicano.
La Polizia di Stato mette in guardia i cittadini:
“È importante non dare mai confidenza agli sconosciuti e imparare a riconoscere il modus operandi di questi criminali”.
Negli ultimi tempi, spiegano gli agenti, si sono moltiplicate anche le truffe telefoniche, con chiamate che sembrano arrivare da numeri ufficiali — Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza —, ma che sono in realtà simulate tramite tecniche di ingegneria informatica.
L’invito è chiaro:
“Non aprire mai la porta di casa a persone che dichiarano di essere venute a ritirare denaro per aiutare un familiare. In caso di dubbio, è fondamentale chiamare subito il 112. Risponderà un operatore vero, preparato, in grado di fornire assistenza e consigli”.
Sicurezza e prevenzione: armi contro la truffa
Il caso sventato a Terracina dimostra come la prontezza della vittima e il rapido intervento degli agenti possano fare la differenza.
Ma la prevenzione resta l’arma più efficace.
Ecco perché la Polizia rinnova il suo appello: informarsi, restare vigili e diffidare sempre da chi chiede soldi con urgenza o pressione emotiva.
Il pericolo può celarsi dietro il clacson di un’auto o la voce amica di una finta autorità. Ma con attenzione, coraggio e una chiamata al momento giusto, si può trasformare una trappola in giustizia.