L’opera, situata in Piazzale Aldo Moro, è tecnicamente conclusa, ma di fatto inutilizzabile. Le transenne ne impediscono l’uso e la comunità sportiva — soprattutto i più giovani — resta amaramente a guardare.
Dietro la chiusura, si cela un contenzioso che contrappone il Comune di Pomezia al progettista dell’opera che sarebbe stata progettata in modo errato.
L’amministrazione, infatti, ha contestato la correttezza del progetto, sollevando gravi criticità sia sotto il profilo ambientale che urbanistico.
Progetto contestato, alberi minacciati
Il punto più critico riguarda la presenza di sughere — querce di valore storico e ambientale — che si trovano proprio nell’area in cui è stato realizzato lo Skatepark.
Secondo quanto emerso in Consiglio Comunale lo scorso 25 giugno, l’amministrazione di Pomezia sostiene che il progettista fosse perfettamente consapevole della presenza degli alberi, ma non avrebbe previsto soluzioni per salvaguardarli o un percorso che fosse compatibile con la presenza degli alberi.
Questo, almeno, è quanto emerge dalle risposte dell’amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Veronica Felici, per bocca dell’assessore Giuseppino Francioni, ad una interrogazione presentata dal consigliere di opposizione Giacomo Castro.
Ora, quegli alberi rischiano l’abbattimento per consentire l’apertura dell’area sportiva.
Opera completata ma inutilizzabile
Prima di tutto, il Comune di Pomezia – così ha spiegato l’assessore Francioni – ha avviato un contenzioso formale contro il progettista privato, accusandolo di gravi lacune nella pianificazione.
Il progetto è stato ritenuto irrealizzabile nella sua forma originaria, ma la costruzione è andata avanti ugualmente, portando alla realizzazione – da parte di una azienda terza – di un’opera finita ma inutilizzabile.
Variante in arrivo e fondi PNRR salvi
In ogni caso, l’assessore ai Lavori Pubblici, Giuseppino Francioni, ha assicurato che i fondi del PNRR non sarebbero in pericolo.
L’amministrazione ha previsto una variante al progetto, in collaborazione con il CONI, che si sarebbe già recata sul posto per verificare l’opera e proporre soluzione di mitigazione, che consentirebbero di finalizzare il progetto entro i prossimi mesi.
Tuttavia, tale revisione comporterà un probabile e inevitabilmente aumento dei costi.
L’opposizione chiede alternative
Durante l’interrogazione, il consigliere Castro della lista “Valore Civico” ha sollevato dubbi sulla sostenibilità dell’opera.
Ha chiesto di prendere in considerazione l’ipotesi di un progetto alternativo, da realizzare al posto dello Skatepark, pur di salvare gli alberi. Ma la maggioranza ha chiuso ogni spiraglio: l’opera deve restare quella che è.
Un’opera pubblica senza pubblico
Intanto, lo Skatepark resta recintato e vuoto.
Una struttura progettata per diventare un punto di riferimento per lo sport cittadino, è oggi simbolo di un grave rallentamento amministrativo. Un’opera nata male, costruita senza tener conto di alberi storici, ora al centro di una battaglia legale.
In un momento in cui i fondi pubblici sono fondamentali per rilanciare i territori, Pomezia si ritrova con un impianto chiuso, una comunità sportiva delusa e un’amministrazione che vuole comunque finire l’opera, Coni permettendo.
Se la vicenda non troverà presto una soluzione, lo Skatepark rischia di diventare l’ennesimo monumento incompiuto. E a pagare il prezzo sarebbero, come sempre, i cittadini.
Leggi anche: Il Centro sportivo cambia la sua funzione: un grande progetto in comune tra Pomezia e Ardea (coi soldi europei)