Con una sentenza pubblicata il 6 ottobre 2025, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, ha dichiarato estinti gli effetti del giudizio dopo la rinuncia formale presentata dall’impresa lo scorso giugno.
Una decisione che chiude un lungo braccio di ferro urbanistico tra l’amministrazione comunale e il costruttore privato.
Il ‘No’ alle ville di Grottaferrata contestato dal costruttore
La causa, registrata nel 2022 con numero 9843, riguardava il ‘No’ definitivo opposto dal Comune di Grottaferrata alla richiesta della Gi.Co. Costruzioni di ottenere un permesso di costruire convenzionato per altre due ville bifamiliari nella stessa zona del comparto edilizio del primo progetto.
Il Comune di Grottaferrata, con determina n. 26323 del 24 giugno 2022, aveva respinto la domanda, stoppando il progetto che mirava a replicare l’intervento già approvato nel comparto vicino.
In sostanza, l’impresa chiedeva di estendere l’operazione urbanistica che aveva già portato alla realizzazione del nuovo parco di piazza Alcide De Gasperi, ma questa volta l’amministrazione ha tirato il freno, ritenendo non sussistenti i presupposti per un ulteriore permesso convenzionato.
Il Tribunale prende atto: giudizio sulle ville estinto
Il collegio presieduto dalla giudice Rita Tricarico ha preso atto della rinuncia depositata il 20 giugno 2025 e dell’assenza di opposizione da parte del Comune di Grottaferrata, formalizzata il 7 luglio.
La sentenza, asciutta e priva di interpretazioni, chiude così la partita: “La rinuncia può considerarsi ritualmente formulata – si legge – con conseguente estinzione del giudizio ai sensi dell’art. 35 del codice del processo amministrativo”.
Nessuna condanna alle spese: il TAR ha infatti disposto la compensazione delle spese legali tra le parti, riconoscendo implicitamente la volontà reciproca di chiudere la vicenda senza ulteriori strascichi.
Il precedente a favore del privato
La stessa società, solo pochi mesi fa, aveva ottenuto una vittoria giudiziaria significativa sul fronte opposto, anche se postuma.
Nel dicembre 2024, infatti, il TAR del Lazio aveva dato via libera alla costruzione di due bifamiliari sul comparto edilizio adiacente, riconoscendo la legittimità del progetto urbanistico che prevedeva, come contropartita pubblica, la riqualificazione del Parco De Gasperi.
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Anche se la sentenza è arrivata con gran ritardo, dopo che le costruzioni erano state eseguite e le opere pubbliche realizzate.
Un progetto approvato nel 2018, autorizzato dalla precedente amministrazione, contestato da altri proprietari di terreni e società immobiliari della zona, ma ritenuto regolare dai giudici amministrativi, con il senno del poi.
Comune-Privato: X (pareggio)
Tornando al nuovo progetto, si può dire dunque che il braccio di ferro si chiude con una “X”, cioè con un pareggio: 1 a 1.
Una decisione del TAR a favore del privato e una a favore del Comune di Grottaferrata.
La rinuncia della Gi.Co. Costruzioni a proseguire nella seconda causa segna probabilmente un cambio di passo.
Forse una scelta tattica, forse la presa d’atto di un clima amministrativo mutato rispetto al passato? Il Comune di Grottaferrata ha infatti mostrato maggiore prudenza, rispetto al passato, nel concedere nuovi permessi convenzionati.
Un segnale politico e urbanistico, per Grottaferrata
Con questa rinuncia la Gi.Co. Costruzioni chiude un capitolo ma ne apre forse un altro. La decisione potrebbe segnare la fine di una stagione di via libera edili facili e seriali, insieme a una fase più cauta nella gestione del territorio?
Grottaferrata, città sospesa tra il verde dei Castelli e la fame edilizia della Capitale, resta un laboratorio urbanistico dove ogni sentenza diventa un precedente. Ogni progetto un banco di prova per la trasparenza del Comune che nel settore edile, negli ultimi tre anni, con il sindaco Mirko Di Bernardo, ha mostrato una maggiore sensibilità.
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