Si potrebbe dire che Domiziano fu uno dei primi VIP della storia a volere una villa a Sabaudia.
La villa di Domiziano torna al centro dell’interesse degli studiosi grazie ad un mirato programma di scavi e ricerche archeologiche a cura della Direzione Regionale Musei Nazionali Lazio del Ministero della Cultura.
La villa dell’imperatore Domiziano a Sabaudia
Una delle residenze imperiali più affascinanti dell’antico Lazio, la villa di Domiziano si cela tra le acque placide del Lago di Paola a Sabaudia e la vegetazione fitta della Riserva Naturale del Parco Nazionale del Circeo.
L’Imperatore Domiziano tra l’81 e il 96 d.C. decise di costruire sulle coste del Lago di Paola una grande villa, affascinato dalla bellezza e tranquillità del luogo.
Domiziano decise di inglobare diverse costruzioni di epoca antecedente, prevalentemente ville private, ai fini della realizzazione del suo nuovo complesso, affacciato direttamente sul lago di Paola.
Si trattava di una villa monumentale, che comprendeva al suo interno diverse strutture, tra cui un porto e un’esedra sul lago. Ma la caratteristica peculiare della costruzione è rappresentata dall’insieme delle opere idrauliche e dal sistema delle cisterne di alimentazione.
In questo angolo di straordinaria bellezza paesaggistica e storica, la Direzione Regionale Musei Nazionali Lazio del Ministero della Cultura ha dato ufficialmente il via al Programma scavi e ricerche archeologiche 2025.
Si tratta di un’iniziativa ambiziosa che mira a svelare nuovi tasselli del vasto complesso archeologico romano, che occupa una penisola di circa 46 ettari, ancora in larga parte da esplorare.
Il cantiere degli scavi e il mosaico
Il cuore pulsante del nuovo cantiere di scavi è l’area del cosiddetto “bacino absidato”, sulla punta nord-occidentale della penisola.
Qui, tra il 2009 e il 2012, sono già emersi indizi fondamentali per comprendere l’organizzazione e la funzione del complesso, con la scoperta di strutture legate al sistema residenziale e produttivo della villa.
Le indagini del 2025 riprendono proprio da questo punto strategico, con l’obiettivo di riportare alla luce un porticato che si affaccia direttamente sul lago.
Particolarmente attesa è la scopertura completa del mosaico pavimentale che lo adorna: un elegante tessellato monocromo in bianco, incorniciato da una sobria fascia nera.
Un frammento di raffinatezza romana che, nonostante i secoli e le trasformazioni del paesaggio, ha conservato intatto il suo potere evocativo.
La scoperta del sistema idraulico
Accanto a questo intervento di grande impatto visivo e scientifico, il programma prevede anche l’apertura di nuovi saggi esplorativi in diverse zone della villa.
L’obiettivo è quello di identificare ulteriori aree di interesse archeologico, con particolare attenzione ai sistemi idraulici e alle strutture abitative ancora sepolte.
Tali attività, oltre ad ampliare il quadro conoscitivo del sito, contribuiranno a ridefinire la portata architettonica e funzionale della villa, rivelando il legame sofisticato tra costruzione, paesaggio lacustre e gestione delle acque — uno degli aspetti distintivi dell’intero complesso domizianeo.
Scavi alla villa di Domiziano a Sabaudia: valorizzazione di uno dei siti più prestigiosi del territorio
“La ripresa delle indagini archeologiche alla Villa di Domiziano a Sabaudia segna un momento fondamentale per la ricerca e la valorizzazione di uno dei siti più prestigiosi del nostro territorio”, ha dichiarato Elisabetta Scungio, direttore della Direzione Regionale Musei Nazionali Lazio.
Sottolineando l’impegno della Direzione Regionale, che ha recentemente assunto la gestione del sito, Scungio ha evidenziato la volontà di trasformare la villa in un laboratorio permanente di ricerca, formazione e partecipazione.
Il progetto nasce grazie al sostegno della Direzione Generale Musei e in collaborazione con la Scuola IMT Alti Studi di Lucca.
Ma non si tratta soltanto di un’iniziativa scientifica. Gli scavi rappresentano anche un’opportunità di crescita culturale e sociale. L’intento, infatti, è restituire alla collettività non solo un patrimonio materiale di valore inestimabile, ma anche una visione rinnovata della fruizione culturale.
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