Il procedimento rientrava nel più ampio piano di bonifica ambientale avviato in seguito al rilevamento di contaminazione nelle acque sotterranee del sito industriale.
La documentazione tecnica, elaborata dalla società a seguito delle attività di indagine ambientale, è stata oggetto di valutazione da parte degli enti competenti: ARPA Lazio, Regione Lazio, Provincia di Latina e ASL Latina.
Tuttavia, nessuno dei pareri tecnici ha potuto considerare l’analisi approvabile, determinando il mancato via libera al proseguimento dell’iter.
Le criticità e le perplessità
A sollevare le principali criticità è stata ARPA Lazio, che ha evidenziato gravi carenze metodologiche e documentali. In particolare, l’agenzia ha rilevato l’impossibilità di costruire un modello concettuale corretto del sito contaminato, elemento fondamentale per eseguire una valutazione del rischio ambientale affidabile. Le carenze sono state giudicate tali da compromettere l’intero impianto dell’analisi.
Sulla stessa linea si è espressa la Regione Lazio, che ha fatto proprio il parere tecnico di ARPA, sottolineando come la documentazione presentata non consenta di proseguire nella modellizzazione dell’analisi del rischio.
Anche la Provincia di Latina ha evitato di esprimere un giudizio autonomo, rimettendosi alle valutazioni tecniche dell’ARPA per quanto riguarda la qualità e la coerenza degli interventi proposti.
Il Comune di Aprilia, preso atto dell’unanime valutazione negativa degli enti coinvolti, ha quindi emesso una determinazione che sancisce formalmente la conclusione negativa della Conferenza dei Servizi.
La società è ora chiamata a rielaborare integralmente il documento tecnico, tenendo conto delle osservazioni e delle prescrizioni indicate, e a trasmettere una nuova versione entro 90 giorni.
La messa in sicurezza in corso
Nel frattempo, restano attivi gli interventi di messa in sicurezza già in corso, tra cui un sistema di emungimento e stoccaggio delle acque contaminate.
Le autorità competenti hanno ribadito l’obbligo di mantenere costante il monitoraggio della falda per prevenire la migrazione dell’inquinamento al di fuori dell’area industriale.
Il sito farmaceutico, operativo da anni, è già oggetto di un’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Latina e sottoposto a controllo nell’ambito di un procedimento di bonifica.
L’analisi di rischio rappresenta una tappa essenziale per valutare i possibili scenari di esposizione e determinare le modalità di intervento sul terreno contaminato. Tuttavia, la carente qualità tecnica della documentazione presentata ha imposto un passo indietro.
La palla ora torna alla società, che dovrà colmare le lacune evidenziate e presentare un’analisi coerente e completa.
Solo a quel punto il procedimento potrà proseguire verso l’obiettivo finale: la bonifica del sito e la tutela dell’ambiente e della salute pubblica.























