Dopo anni di attesa e carte bollate, il Comune di Pomezia ha finalmente dato il via libera definitivo al progetto presentato da Rai Way S.p.A. Si tratta della costruzione di un nuovo Data Center e di moderni uffici direzionali lungo via Ardeatina.
La Conferenza dei servizi, conclusa con esito positivo, chiude un percorso amministrativo durato oltre due anni e sancisce la trasformazione dell’area in un hub digitale strategico per Pomezia, Roma e per l’intero Lazio.
Addio alla antenna Rai di Santa Palomba, la decisione della Giunta di Pomezia: chi c’era
La delibera di giunta comunale di Pomezia n. 204 del 20 dicembre 2024 – che ha riconosciuto l’interesse pubblico dell’intervento – era stata approvata all’unanimità sotto la guida del dirigente Sabrina Bertozzi, con il responsabile del procedimento Giuseppe Sciarra e il supporto del Settore II “Attività Produttive, Pianificazione e Gestione del Territorio”.
Alla seduta avevano partecipato tutti i membri dell’esecutivo pometino, chiamati a pronunciarsi su un investimento che segnerà una delle più grandi operazioni urbanistiche dell’ultimo decennio per Santa Palomba.
Un cantiere da oltre un milione di euro
Il cuore del progetto è nel numero: 1.078.423,88 euro. È questo il contributo complessivo che Rai Way dovrà versare al Comune di Pomezia per la costruzione del nuovo complesso. Un contributo che sarà suddiviso in quattro fasi operative – o “stralci funzionali” – distribuiti su un arco temporale di dieci anni.
Solo per il primo lotto, che comprende 9.211 metri cubi di edificato, la società dovrà pagare 387.922 euro, di cui oltre 300mila destinati agli oneri di urbanizzazione. Gli altri tre stralci, di dimensioni più contenute, comportano ciascuno un contributo di 230.167 euro.
Via l’antenna, arriva il Data Center e una nuova strada
Il progetto, affidato alla regia di Rai Way, prevede la sostituzione integrale del vecchio impianto di telecomunicazioni con una struttura tecnologica all’avanguardia: un Data Center di nuova generazione con funzioni di archiviazione, trasmissione e gestione dei dati, affiancato da uffici di supporto e spazi per la manutenzione.
L’intervento si estenderà su un’area di oltre 3.000 metri quadrati, in posizione strategica lungo la via Ardeatina, in corrispondenza del confine tra Pomezia e Roma.
La società, inoltre, cederà gratuitamente al Comune di Pomezia un’area di terreno funzionale alla realizzazione di una nuova strada di collegamento, opera che faciliterà l’accesso al futuro polo tecnologico.
I pareri favorevoli e le prescrizioni di Pomezia
Il progetto ha ottenuto tutti i pareri positivi richiesti dalle autorità: Regione Lazio, Soprintendenza Archeologica e Belle Arti, Città Metropolitana di Roma e Dipartimento Ambiente. Oltre al comune di Pomezia.
Non sono mancate le condizioni.
La Regione Lazio ha imposto la messa a dimora di alberature ad alto fusto per schermare l’edificio, l’uso di pannelli fotovoltaici grigio antracite privi di riflessi e pavimentazioni permeabili per garantire la traspirazione del terreno.
La Soprintendenza, dal canto suo, ha ricordato che eventuali ritrovamenti archeologici dovranno essere consegnati al Museo Civico Lavinium di Pratica di Mare.
Sul piano ambientale, la Città Metropolitana ha espresso il proprio via libera, con alcune prescrizioni relative al consumo energetico e alla gestione delle acque.
I nodi ancora da sciogliere
Prima di aprire il cantiere, Rai Way dovrà ancora ottenere l’autorizzazione sismica, il parere dei Vigili del Fuoco e la dichiarazione sul pagamento delle prestazioni professionali previste dalla normativa regionale.
Tutti i pagamenti dovranno essere garantiti da una polizza fideiussoria, mentre l’inizio dei lavori per ogni fase sarà vincolato al versamento degli oneri dovuti.
Un investimento che cambia il volto della periferia sud
Con la chiusura positiva della Conferenza dei Servizi – formalizzata dal dirigente Sabrina Bertozzi e dall’architetto Giuseppe Sciarra – il Comune di Pomezia scommette su un futuro tecnologico e sostenibile.
L’intervento di Rai Way, infatti, non rappresenta solo una riqualificazione urbanistica, ma un segnale di rinascita economica per l’area di Santa Palomba, spesso dimenticata e ora al centro di una trasformazione radicale.
Lì dove sorgeva un impianto simbolo della vecchia radiodiffusione, sorgerà una cittadella digitale, un’infrastruttura strategica destinata a servire l’intera rete Rai e, potenzialmente, altri operatori nazionali.

La promessa del Comune di Pomezia: “Trasparenza e controllo”
Il Comune di Pomezia assicura che ogni fase dei lavori sarà sottoposta a verifiche periodiche e controlli ambientali. Se tutto procederà come da programma, il primo cantiere potrebbe aprirsi entro la metà del 2026.
Dopo decenni di antenne, tralicci e impianti in disuso, Santa Palomba si prepara dunque a cambiare volto. Da zona di trasmissione analogica diverrà la capitale del digitale made in Rai.
Leggi anche: Pomezia, dopo 35 anni la battaglia per i terreni della Sughereta arriva al suo ultimo atto























