Una decisione che scuote il panorama politico dei Castelli Romani e apre la strada al commissariamento del Comune, in attesa delle prossime elezioni fissate, con ogni probabilità, per la primavera del 2026.
La rottura nella maggioranza
A determinare la caduta del sindaco non è stata l’opposizione, ma una frattura interna alla stessa maggioranza.
Tra i firmatari della mozione di sfiducia figurano infatti Stefania Cavalieri, Umberto Gambucci e Matteo Santilli, ex consiglieri di maggioranza, e due esponenti della lista civica guidata dal vicesindaco Luca Andreassi, Laura Faccia e Simonetta Lucci.
A loro si sono aggiunti quasi tutti i consiglieri di opposizione: Massimo Ferrarini, Roberto Cuccioletta, Marco Moresco, Matteo Orciuoli, Giuseppa Guglielmino, Federica Nobilio, Romeo Giorgi e Giovan Battista Cascella.
Un fronte eterogeneo, ma unito dall’obiettivo di porre fine a un’esperienza amministrativa giudicata ormai logorata.
Si è sfilato invece all’ultimo momento Luca Nardi del Movimento 5 Stelle, che pure aveva annunciato la propria adesione alla sfiducia, così raccontano i firmatari.
L’arrivo del Commissario prefettizio
Con la decadenza del sindaco e dello stesso consiglio comunale, la guida di Albano Laziale passa ora nelle mani del Commissario prefettizio, nominato dalla Prefettura di Roma.
Al Commissario spetterà l’intera gestione dell’ente: eserciterà i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio, ma limitandosi agli atti di ordinaria amministrazione e alle urgenze indifferibili.
La macchina comunale continuerà dunque a funzionare, ma senza indirizzo politico. L’obiettivo è garantire la continuità dei servizi e la stabilità amministrativa, in attesa che i cittadini tornino alle urne.
Verso le elezioni del 2026
La prossima tornata elettorale è prevista, secondo i tempi stabiliti dalla legge, per la primavera 2026. Sarà quella l’occasione per ridisegnare il futuro politico di Albano Laziale, dopo anni di tensioni e contrapposizioni interne.
Fino ad allora, il Comune resterà commissariato. Una fase di transizione delicata, in cui la città dovrà ritrovare equilibrio e fiducia nelle proprie istituzioni, in attesa di un nuovo sindaco chiamato a ricucire le fratture e a rilanciare l’amministrazione locale.





















