Il Tribunale civile ha infatti rigettato le richieste del cittadino che rivendicava la proprietà del terreno nella campagna di Latina, dichiarando invece la legittima titolarità dell’area in capo all’Amministrazione comunale.
Ora, con un’ordinanza, il Comune di Latina ordina lo sgombero immediato del lotto e la rimozione di ogni manufatto entro 60 giorni.
La storia lunga un quarto di secolo del terreno conteso a Latina
La vicenda giudiziaria trae origine da un atto di citazione presentato alcuni anni fa dal presunto proprietario del terreno conteso con il Comune di Latina.
Il cittadino sosteneva di aver acquistato regolarmente il terreno nel 2001 tramite decreto di trasferimento del Tribunale di Latina e chiedeva al giudice di accertarne la piena titolarità e annullare così la delibera comunale del 2009, con cui il Comune aveva inserito l’area nel Piano triennale delle valorizzazioni e alienazioni del patrimonio immobiliare.
L’uomo, in via subordinata, aveva anche invocato l’usucapione decennale, sostenendo di aver posseduto e gestito l’appezzamento in buona fede, come proprietario di fatto.
Ma la tesi non ha convinto il Tribunale.
Nel corso del giudizio, il consulente tecnico d’ufficio nominato dal giudice ha chiarito che l’area in contestazione era destinata a standard urbanistici di verde pubblico e che, in base a una convenzione urbanistica, avrebbe dovuto essere ceduta volontariamente al Comune di Latina.
La mancata cessione, secondo la relazione tecnica, avrebbe reso “privi di legittimità” anche i permessi di costruire rilasciati per alcune residenze private, tra cui quella dello stesso ricorrente.
Ordinanza di sgombero: il Comune di Latina rientra nella disponibilità dell’area che sarà destinata a verde pubblico
La sentenza emessa dal Tribunale ha respinto integralmente le domande del cittadino e lo ha condannato al rimborso delle spese legali del Comune, per un totale di 2.552 euro più oneri di legge, oltre alle spese di consulenza tecnica d’ufficio.
Per l’Amministrazione comunale di Latina si tratta di un passaggio cruciale. “L’occupazione è avvenuta in assenza di qualsiasi titolo legittimo – si legge nell’ordinanza – e impedisce l’uso pubblico dell’area per fini istituzionali e collettivi”.
L’obiettivo, prosegue il provvedimento, è ripristinare la piena disponibilità del terreno al Comune di Latina e restituirlo alla sua originaria destinazione di verde pubblico.
Da qui la decisione: entro 60 giorni dalla notifica dell’ordinanza, l’occupante dovrà sgomberare il terreno e rimuovere ogni manufatto, struttura o materiale presente, provvedendo anche a ripristinare lo stato dei luoghi a proprie spese.
In caso contrario, il Comune procederà d’ufficio, addebitando i costi agli inadempienti.
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