Doveva essere il primo passo verso una svolta ecologica per l’Ospedale dei Castelli, il maxi complesso sanitario inaugurato con grandi promesse e oggi circondato da un’enorme distesa d’asfalto. E invece, il Consiglio comunale di Ariccia ha detto no.
Con 9 voti contrari, 3 favorevoli e 2 astenuti, la mozione che proponeva di installare pannelli solari nel parcheggio del NOC — utilizzando i fondi del PNRR — è stata ufficialmente respinta nella seduta del 29 settembre 2025, la notizia è stata diffusa solo ora.
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Una decisione che sorprende, soprattutto alla luce del crescente dibattito pubblico sul tema della transizione energetica e del riuso intelligente degli spazi pubblici.
Il progetto, firmato dai consiglieri Giorgia La Leggia ed Emilio Cianfanelli, mirava a coniugare sostenibilità e utilità collettiva, trasformando il parcheggio più discusso dei Castelli Romani in una piccola centrale solare a servizio della sanità locale.
Una mozione nata per “illuminare” un deserto urbano
L’idea, semplice e innovativa, puntava a risolvere due problemi con un solo gesto: produrre energia pulita e dare un po’ d’ombra e restituire dignità a un’area che da anni appare come una landa di cemento abbandonata.
Chiunque sia passato di fronte al NOC conosce quella scena: un parcheggio immenso, privo d’ombra e con un impatto visivo che stride con la modernità della struttura ospedaliera.
Il piano prevedeva la realizzazione di coperture fotovoltaiche sopra le aree di sosta, in grado di alimentare parte del fabbisogno energetico dell’ospedale.
Un investimento sostenibile, potenzialmente finanziabile con i fondi europei del PNRR, senza gravare sulle casse comunali.
Una visione “verde” e concreta, che avrebbe potuto ridurre i costi energetici e restituire comfort ai cittadini e al personale sanitario.
La seduta: numeri, voti e una decisione che divide
La proposta è stata discussa in un’aula quasi al completo. Presenti 14 consiglieri e gli assessori Maurizio Ghignati, Ilaria De Santis e Barbara Calandrelli, la mozione ha acceso un dibattito vivace ma breve.
Dopo la presentazione dei promotori e la lettura dei pareri tecnici, il presidente Michele Filosofi ha messo ai voti il provvedimento.
Il risultato: 9 contrari, tra cui lo stesso sindaco Gianluca Staccoli, e solo 3 favorevoli.
Astenuti Francesca Monosilio e Cora Fontana Arnaldi. La bocciatura è stata immediata.
Nessuna richiesta di revisione, nessun rinvio: la maggioranza ha chiuso la porta al progetto in modo netto, lasciando a molti l’amaro in bocca.
Le ragioni di un “no” che pesa
Le motivazioni ufficiali non sono state ancora diffuse in forma integrale, ma alcune voci interne al Consiglio comunale di Ariccia parlano di “criticità tecniche” e “priorità diverse per l’amministrazione”.
Dietro le formule istituzionali, tuttavia, si intravede una distanza politica e culturale. Da una parte, chi vede nel PNRR un’occasione per sperimentare nuovi modelli di sostenibilità; dall’altra, chi preferisce concentrarsi su interventi considerati più urgenti o immediatamente visibili.
Sta di fatto che il rifiuto di un progetto a costo quasi zero, capace di migliorare l’efficienza energetica di una struttura pubblica, solleva più di un interrogativo.
Perché rinunciare a un’iniziativa che avrebbe potuto alleggerire le spese dell’ospedale e, al tempo stesso, riqualificare un’area simbolo del territorio?
Un’occasione che rischia di svanire
Il parcheggio del NOC, costruito a servizio di un ospedale costato centinaia di milioni di euro, resta così com’è: un deserto d’asfalto sotto il sole dei Castelli Romani.
E mentre altri comuni investono in fotovoltaico e innovazione, Ariccia sembra aver scelto la via della prudenza, o forse dell’immobilismo.
La delusione è palpabile tra i cittadini che avevano salutato con entusiasmo la proposta. “Non servivano grandi opere, solo un po’ di visione”, commentano in molti sui social.
Perché quel progetto non era solo un gesto tecnico, ma un segnale politico e culturale: l’idea che anche un parcheggio possa diventare un luogo utile, produttivo, vivo.
Ariccia tra passato e futuro
La bocciatura della mozione non chiude solo un dibattito amministrativo, ma apre una riflessione più ampia: quale idea di città vuole costruire Ariccia?
Il Consiglio comunale del 29 settembre resterà una data simbolica. L’occasione per trasformare un “non luogo” in un modello di innovazione è svanita, forse solo per ora.
Ma la domanda resta sospesa tra le mura del municipio: quante altre volte il sole dovrà battersi sull’asfalto del NOC prima che qualcuno decida di trasformarlo in energia, creando anche l’agognata ombra?
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