Dopo anni di incuria, sono stati finalmente assegnati i lavori di riqualificazione di quest’area tanto amata quanto dimenticata. Un intervento atteso e necessario, che restituisce dignità a un sito carico di memoria e identità collettiva.
Quando il Fontanaccio fu affidato all’associazione Grottaferrata Sostenibile, alcuni anni fa, la situazione era desolante: degrado, rifiuti, incuria. Ma un gruppo di cittadini volontari, insieme all’Amministrazione comunale, ha deciso di invertire la rotta, ripulendo, sistemando, ridando vita.
Oggi, quello sforzo trova compimento con l’avvio dei lavori ufficiali.
Dalla cura volontaria al progetto strutturale per Grottaferrata
Racconta Giancarlo Della Monica, animatore dell’associazione Grottaferrata Sostenibile e delegato alla Sostenibilità del Comune:
“Quando iniziammo, il Fontanaccio era un luogo dimenticato. Con il contributo dei cittadini e dell’Amministrazione siamo riusciti a restituirgli decoro, ma serviva qualcosa di più: un progetto capace di rendere questo spazio accessibile, visibile e vivo tutto l’anno.”

Nasce così l’idea di creare un nuovo passaggio pedonale che colleghi il Fontanaccio all’area mercatale e di realizzare una rampa per disabili, garantendo l’accesso a tutti.
Un gesto concreto, ma dal grande valore simbolico: aprire un varco tra passato e futuro, tra il patrimonio storico e la vita quotidiana della città.
Un bando vinto, una sfida civica
I lavori verranno finanziati grazie a un bando della Comunità Montana, cui l’Amministrazione di Grottaferrata e l’associazione hanno partecipato insieme.
“Non avevo mai affrontato un bando prima d’ora,” confessa Della Monica, “ma grazie al supporto tecnico degli uffici comunali e alla forza della nostra visione, siamo riusciti a presentarci tra i primi e ottenere il finanziamento.”
Un successo che dimostra come la collaborazione tra cittadini e istituzioni possa produrre risultati tangibili, capaci di incidere sulla qualità della vita e sulla percezione stessa del territorio.
“Questo risultato appartiene a tutti,” sottolinea Della Monica, “soprattutto ai volontari che ogni mese si prendono cura del Fontanaccio. È la loro costanza ad aver reso possibile questo traguardo.”
Il sogno del grande parco urbano di viale San Nilo
La riqualificazione del Fontanaccio, tuttavia, non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di un progetto più ambizioso. Attorno a quest’area si gioca infatti una sfida urbanistica e culturale che potrebbe ridisegnare il volto di Grottaferrata.
Le stesse associazioni — Grottaferrata Sostenibile, COTAG, Italia Nostra Castelli Romani e Comitato di Quartiere Centro/Badia — hanno presentato al Comune di Grottaferrata una proposta rivoluzionaria: trasformare l’intera zona di Viale San Nilo in un grande parco urbano.
Il progetto, elaborato gratuitamente dall’architetto Vittorio Centioni e dall’art designer Mario Guidarelli, mira a restituire a questa porzione di città la bellezza e la coerenza che merita.
L’obiettivo è ambizioso ma chiaro: ricucire il tessuto urbano con la memoria storica del territorio, recuperando l’antico viale alberato che univa il Convento delle Suore Francescane all’Abbazia di San Nilo, oggi quasi scomparso.
Dal degrado all’opportunità
Oggi l’area di Viale San Nilo — comprendente il mercato, la bocciofila e proprio il Fontanaccio — appare come un mosaico disordinato: parcheggi spogli, strutture sottoutilizzate, spazi verdi dimenticati.
Ma il nuovo progetto propone di capovolgere la prospettiva: da area grigia a spazio vivo e fruibile, capace di unire la città in un continuum verde.
Il Fontanaccio liberato e riqualificato diventerebbe così una delle porte naturali di questo futuro parco lineare, esteso fino ai confini con Capodarco.
Accanto, platani secolari, fontane gemelle, un fosso rinaturalizzato, pavimentazioni drenanti e un teatro a cielo aperto darebbero forma a un paesaggio urbano finalmente degno della sua storia e della sua vocazione naturale.
Il preludio di una nuova Grottaferrata
“L’assegnazione dei lavori al Fontanaccio è una vittoria per tutti,” ribadisce Della Monica, “ma speriamo che rappresenti solo il preludio di una rigenerazione più ampia. La nostra visione è quella di una Grottaferrata più verde, più accessibile e più bella, in cui ogni spazio pubblico diventi occasione di incontro e identità.”
Il Fontanaccio, dunque, non sarà solo un cantiere di restauro, ma il simbolo di un cambiamento culturale. Un luogo che torna a vivere, e insieme apre la strada a un sogno più grande: quello di un parco urbano capace di restituire alla città il respiro che merita.
Perché il futuro di Grottaferrata, come insegna questa storia, può davvero nascere da un gesto semplice: rimettere in moto la bellezza, un passo alla volta.





















