La città di Velletri onorerà il suo concittadino con una cerimonia funebre che si terrà giovedì 23 ottobre presso la Cattedrale di San Clemente.
A raccontare la toccante storia del soldato Dante Di Tullio, nato a Velletri nel 1921 e morto in un campo di prigionia tedesco nel 1944, è Fabio Taddei, delegato dai familiari per l’iter documentale inerente il rientro in patria dei resti del defunto.
Dante Di Tullio, il ventenne di Velletri che partì soldato e non tornò mai più
Dal suo foglio matricolare, risulta che Dante Di Tullio, figlio di Irene Argenti e Giuseppe Di Tullio, nacque a Velletri il 03/09/1921, nella casa in località Piazza Di Mario.
Soldato di leva della classe 1921, venne congedato il 30/06/1941. Dopo meno di 4 mesi però venne richiamato alle armi ed imbarcato da Bari il 15/10/1941 con destinazione Durazzo (Albania), allora territorio italiano. Qui fu aggregato al 26° Battaglione Mitraglieri. Aveva allora 20 anni.
In seguito venne trasferito sul famigerato fronte russo. Qui Di Tullio partecipò dal 10/07/1942 all’11/12/1942 ad operazioni di guerra con il Comando della 4° Compagnia lanciafiamme.
Sul fronte russo l’esercito italiano perse decine di migliaia di uomini. I dispersi totali sono stati stimati in circa 90.000 uomini. Di Tullio uscì vivo dall’inferno del fronte russo, ma finì in un campo di prigionia tedesco.
La prigionia e la morte nello Stalag 344
In seguito all’armistizio dell’08/09/1943, l’Italia non era più alleata della Germania nazista. I soldati del Regio Esercito Italiano che si rifiutarono di continuare la guerra a fianco dei tedeschi con la nascita della Repubblica Sociale Italiana di Salò non vennero considerati prigionieri di guerra, tutelati dalle convenzioni internazionali e della C.R.I., ma traditori ed internati a migliaia. Tra questi prigionieri c’era anche Dante Di Tullio.
Di Tullio fu portato in Germania nel campo di prigionia Stammlager VIII B”, poi ridenominato Stalag 344, sito nel paesino di Lamsdorf. Nel campo di prigionia utilizzavano gli internati come lavoratori forzati nella vicina acciaieria. Fu uno dei campi di prigionia più grandi d’Europa, arrivando a 300 mila internati.
Fu in questo campo di prigionia che Dante Di Tullio, 7 mesi dopo esserci entrato, morì per stenti e malattie il 10/04/1944. Non aveva ancora compito 23 anni.
Oggi in quello che fu lo Stalag-344 restano un museo del campo di prigionia ed un cimitero dei soldati che vi sono morti.
Dopo la sconfitta della Seconda Guerra Mondiale la Germania perse il 30% del suo territorio. La regione Slesia, dove era il paesino di Lamsdorf, passò alla Polonia e Lamsdorf diventò Lambinowice. Lambinowice attualmente ha 8.000 abitanti ed è sita nel sud della Polonia, presso il confine con la Repubblica Ceca.
Il ritrovamento dei resti di 60 soldati italiani in Polonia
In seguito a recenti scavi archeologici, nell’area dove sorgeva lo Stalag 344 sono stati ritrovati i resti di 60 soldati italiani. Tra questi, quelli del soldato di Velletri Dante Di Tullio.
I resti di questi soldati sono stati portati a Varsavia, nel Cimitero Militare Italiano, nel quartiere di Bielany. Qui il 29/09/2024 si è avuta una cerimonia in attesa di avere risposta dalle famiglie di origine contattate dal Ministero della Difesa italiano, per un eventuale rimpatrio o per la sepoltura in loco, nel cimitero di Bielany.
Il Cimitero Militare Italiano di Varsavia accoglie 2.311 Caduti: 898 della Prima Guerra Mondiale e 1.413 della Seconda Guerra Mondiale.
La nipote di Dante Di Tullio, Marisa Di Tullio, per i resti dello zio ha fermamente voluto il rientro a Velletri, dopo 84 anni dalla partenza per la guerra ed 81 anni dalla morte. Dante Di Tullio era il fratello del padre, Orlando Di Tullio, che le aveva sempre parlato di quel fratello maggiore perso in guerra.
A Velletri il funerale che il soldato non ha mai avuto
Una cerimonia per il rientro in patria di 18 di questi 60 soldati si è già avuta a Padova nei giorni scorsi. Mercoledì 22 ottobre si terrà un’altra cerimonia solenne nel Mausoleo delle Fosse Ardeatine di Roma per il rientro di altri 11 di questi 60 soldati, tra i quali Dante Di Tullio.
La cerimonia funebre per Dante Di Tullio si terrà invece il giorno seguente, giovedì 23 ottobre, nella Cattedrale di San Clemente a Velletri.
Ad 81 anni dalla morte, Dante Di Tullio riceverà quel funerale cristiano che non ha ancora avuto. Poi finalmente riposerà per sempre nella sua Velletri, nel Civico Cimitero.
I 220 soldati veliterni di cui si è persa la memoria
Fabio Taddei, che ha reso nota la storia di Dante Di Tullio, ha fatto anche un’altra scoperta riguardo i soldati di Velletri caduti in guerra.
In seguito ad una ricerca di vari anni effettuata insieme all’amico Moreno Montagna e all’aiuto dell’amico Gianluca Navacci, ha scoperto i nomi di circa 220 soldati caduti di Velletri di tutte le guerre, mancanti sul Monumento ai Caduti di Piazza Garibaldi. Anche il nome di Dante Di Tullio non è riportato sul monumento.

Nelle parole di Taddei:
“220 nostri concittadini che hanno perso la vita, nella brutalità delle guerre, che attendono da troppo tempo di essere inseriti di diritto in questo nostro Monumento cittadino e questo lo dico come ufficiale del Corpo Militare di C.R.I., ex ufficiale dell’esercito, ex consigliere comunale e soprattutto come cittadino di Velletri”.
Leggi anche: Morto a Cisterna e sepolto a Nettuno, l’eroe di guerra di una serie Netflix























