L’enorme area di circa 95.000 metri quadrati, l’equivalente di due campi da calcio di serie A, simbolo per anni dell’abbandono industriale, è ora pronta per una radicale trasformazione.
Secondo fonti qualificate, la società proprietaria Techbau avrebbe già presentato alle autorità comunali un piano di riqualificazione con obiettivi ambiziosi: ampliare il perimetro del complesso e insediare nuove funzioni produttive, commerciali e direzionali.
Si parla di un vero e proprio “polo multifunzionale” misto destinato a ridare slancio economico a tutto il quadrante sud di Roma.
Un progetto in espansione per l’ex Telecom di Pomezia
Il piano, ancora coperto da riservatezza, prevederebbe un ampliamento consistente dell’area edificabile, con nuovi corpi di fabbrica destinati a ospitare attività commerciali-industriali, questa la destinazione ufficiale urbanistica.
L’obiettivo sarebbe attrarre investitori e marchi internazionali, facendo leva sulla posizione strategica del sito, a pochi chilometri dal GRA e ben collegato con il porto di Anzio e l’aeroporto di Ciampino.
Il tutto, secondo le linee guida che circolano negli ambienti tecnici, dovrà rispettare criteri di sostenibilità ambientale e consumo energetico ridotto, con un ampio uso di pannelli fotovoltaici e materiali a basso impatto.
A Roma, di recente, questa stessa società si è distinta per un progetto di riqualificazione urbana mista, una riconversione di una struttura sottoutilizzata in via del Crocifisso, a Roma, in una struttura polifunzionale da 387 posti letto con 187 camere per studenti e 111 di albergo.
A Pomezia, in ogni caso, il progetto è in corso, ma ancora coperto dal più stretto riserbo.
Il lungo percorso verso la bonifica
L’avvio di questa nuova fase arriva dopo quasi vent’anni di lavori, indagini e verifiche ambientali.
Dal 2006 al 2025, l’ex area Telecom è stata oggetto di una delle più complesse operazioni di risanamento del Lazio. Gli interventi hanno riguardato sei macrozone, corrispondenti alle vecchie aree di stoccaggio e ai serbatoi interrati.
In totale, sono state rimosse oltre 7.500 tonnellate di terreno contaminato da idrocarburi, trattato in impianti autorizzati.

Dopo gli ultimi campionamenti effettuati nel 2025, l’Agenzia regionale per l’ambiente ha certificato la piena conformità dei parametri di sicurezza, restituendo così un terreno idoneo a ospitare nuove funzioni urbane.
Le prime ipotesi sul futuro
Per molti cittadini, il ritorno alla vita dell’ex area Telecom rappresenta una svolta attesa da anni. Da luogo di degrado e inquinamento, il sito si prepara a diventare una vetrina di sviluppo sostenibile.
Le prime ipotesi urbanistiche parlano di ampi viali alberati, piste ciclabili, aree verdi attrezzate e un piccolo centro direzionale con spazi per uffici, coworking e start-up. Il tutto pensato per convivere con un’area industriale moderna e compatibile.
Pomezia come nuovo motore industriale
Il progetto di riqualificazione dell’ex Telecom si inserisce in una più ampia strategia di rilancio del tessuto produttivo pometino, che da anni cerca di coniugare innovazione e sostenibilità.
La vicinanza con il polo farmaceutico e con la zona industriale di Santa Palomba rende l’area particolarmente appetibile per nuovi insediamenti tecnologici e logistici.
Le prossime tappe
La fase di monitoraggio delle acque sotterranee, tuttora in corso, si concluderà entro gennaio 2026, momento in cui arriverà la certificazione definitiva di bonifica. Solo allora partiranno i lavori di riqualificazione vera e propria.
Nel frattempo, il Comune di Pomezia sta valutando le linee urbanistiche del nuovo piano, che dovrà garantire equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale.
Dopo anni di abbandono, dalle rovine di un colosso tecnologico sembra dunque pronta a rinascere una nuova stagione industriale e commerciale: un simbolo concreto della capacità di rigenerarsi di un intero territorio.
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