Lo conferma l’atto comunale firmato il 17 ottobre 2025 dall’architetto Vincenzo Contì, responsabile del procedimento, che concede all’impresa appaltatrice Sonet srl una proroga di 28 giorni naturali per completare i lavori.
Il documento è stato sottoscritto due giorni dopo la caduta del sindaco Borelli, ma è stato pubblicato con molto ritardo. Un ennesimo slittamento del fine lavori, per la ciclabile. Il nuovo termine è fissato al 18 novembre 2025, ma la domanda che serpeggia tra i residenti e i commercianti è sempre la stessa: sarà davvero la data definitiva?
Una proroga giustificata ma non senza polemiche
Secondo il documento comunale, la proroga è motivata da circostanze “impreviste e imprevedibili”, non riconducibili né all’impresa né alla stazione appaltante.
Tra queste, l’ordinanza regionale del 30 maggio 2025 che, per ragioni di salute pubblica, impose limitazioni alle attività lavorative all’aperto durante i mesi di caldo intenso.

Da allora i lavori subirono uno stop forzato: sospesi ufficialmente il 23 luglio e ripresi solo il 13 ottobre. Un blocco che ha di fatto fermato il cantiere per quasi tre mesi.
Il Comune di Albano Laziale ritiene dunque fondata la richiesta dell’impresa, anche alla luce della relazione del direttore dei lavori, che ha calcolato una perdita effettiva di circa 28 giorni lavorativi utili.
Pavona, il progetto che divide
Ma dietro ai numeri e agli atti amministrativi resta una tensione mai sopita. La pista ciclabile di Pavona, parte del programma nazionale PINQuA (Programma Innovativo per la Qualità dell’Abitare), era nata con l’obiettivo di riqualificare via Roma, migliorare la mobilità sostenibile e valorizzare gli spazi urbani.
Tuttavia, fin dall’inizio, il progetto ha suscitato forti opposizioni.
A gennaio 2025, cittadini e commercianti si erano riversati nel Consiglio comunale per protestare contro gli “errori di progettazione” e la riduzione dei parcheggi.
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Secondo molti, il piano era stato calato dall’alto, senza un vero confronto con la comunità.
Le modifiche successive — marciapiedi rialzati, eliminazione di alcune aiuole e revisione dei parcheggi — hanno solo in parte placato gli animi.
Gli errori e le varianti in corso d’opera
Tra i principali intoppi, la scoperta che alcune aree destinate ai percorsi pedonali erano di proprietà privata, un errore di mappatura che ha costretto a rivedere i tracciati.
In corso d’opera sono state introdotte altre modifiche: l’eliminazione della fascia verde che separava la ciclabile dalla carreggiata, la rimozione di alberi interferenti e il rifacimento del sottofondo stradale. Tutti interventi che, secondo i tecnici comunali, si sono resi necessari per “rendere più funzionale l’opera alle esigenze della collettività”.

Ma i tempi, inevitabilmente, si sono allungati. E con essi i disagi per residenti e commercianti, costretti per mesi a convivere con transenne, deviazioni e riduzione dei posti auto.
I fondi europei e il rischio di ritardi
L’intervento rientra tra quelli finanziati con il Next Generation EU, il grande piano di rilancio europeo post-pandemia. Proprio per questo, ogni slittamento rischia di pesare sulle tempistiche di rendicontazione, vincolate alle scadenze fissate dal PNRR.
Il contratto d’appalto, stipulato con Sonet srl di Nettuno, prevede un importo netto di circa 610mila euro, a fronte di un valore complessivo superiore agli 800mila. Una cifra significativa per un tratto di poche centinaia di metri, ma giustificata — secondo l’Amministrazione — dalla complessità dell’intervento e dalla qualità dei materiali impiegati.
Il Comune di Albano, dal canto suo, assicura che la proroga non comporterà ulteriori aggravi economici e che tutte le condizioni contrattuali restano invariate.
Un’opera di pubblica utilità, ma i cittadini restano scettici
L’obiettivo del progetto resta quello di promuovere una mobilità più sicura e sostenibile lungo via Roma, con nuovi spazi pedonali, piste ciclabili e aree verdi. In prospettiva, l’opera dovrebbe collegarsi ad altri percorsi ciclabili previsti nel territorio comunale.
Eppure, a Pavona, molti continuano a chiedersi se la pista ciclabile risponda davvero ai bisogni del quartiere o se rappresenti un intervento imposto dall’alto, più utile a rispettare i vincoli del PNRR che a risolvere i problemi quotidiani della frazione.
Ora la nuova scadenza del 18 novembre appare come l’ennesima promessa. Dopo gli errori iniziali, le modifiche e la sospensione estiva, l’Amministrazione spera di chiudere definitivamente il cantiere entro il mese.
Ma tra i residenti la fiducia è bassa: “Ogni volta dicono che manca poco”, commenta un commerciante di via Roma, “e invece i lavori si fermano di nuovo per qualcosa”.
La speranza è che l’ennesimo rinvio sia davvero l’ultimo.




















