Il Consiglio comunale di Pomezia ha infatti respinto la mozione di revoca presentata da parte dell’opposizione, confermando la validità della delibera che approva il documento di fattibilità tecnica per la nuova arteria stradale da 12 milioni di euro.
La maggioranza di centrodestra guidata dalla sindaca Veronica Felici ha dunque ribadito la volontà di portare avanti l’opera, considerata strategica per migliorare la viabilità cittadina e ridurre la pressione del traffico sulle vie interne.
Il voto del 21 ottobre 2025, avvenuto nella sala consiliare di Piazza Indipendenza, ha messo fine a settimane di tensioni politiche e polemiche pubbliche.
Le richieste di revoca, sostenute da associazioni ambientaliste e da parte della minoranza, non hanno trovato il consenso necessario per fermare il progetto, ma la maggioranza ha fatto intravedere la possibilità di variare il progetto nei punti più critici per proteggere la Sughereta.
Un progetto che affonda le radici nel 1974
L’idea di una tangenziale esterna a Pomezia risale al Piano Regolatore del 1974. Da allora, il progetto è rimasto intrappolato tra vincoli urbanistici, mutamenti politici e mancanza di risorse.
La nuova strada, lunga circa 2,1 chilometri, collegherà la via Pontina a via Gronchi, passando a ridosso dei quartieri Nuova Lavinium e Parco della Minerva.
L’obiettivo è alleggerire il traffico su via De Gasperi e via Fratelli Bandiera, oggi tra le arterie più congestionate della città.

Il progetto prevede due corsie per senso di marcia, marciapiedi pedonali, illuminazione a LED e un sistema di drenaggio per la raccolta delle acque piovane.
Per l’amministrazione Felici, si tratta di un’infrastruttura indispensabile per “preparare Pomezia alle sfide della mobilità moderna e sostenibile”.
La spaccatura politica e la linea della maggioranza
La seduta del Consiglio comunale ha registrato un confronto acceso. Le opposizioni hanno chiesto la revoca della delibera del 9 gennaio, denunciando presunti rischi ambientali e carenze negli studi di impatto.
La maggioranza, invece, ha ribadito che il progetto è conforme alle normative e che ogni fase sarà sottoposta a verifiche tecniche e ambientali.
Con la mozione respinta, la Giunta potrà ora procedere con la fase esecutiva del progetto, che dovrebbe entrare nel vivo nel corso del 2026.
Problema Sughereta, il progetto sarà rivisto
Il principale motivo di contestazione resta l’impatto sull’area naturale della Sughereta di Pomezia, una riserva protetta che rappresenta uno dei polmoni verdi più importanti del territorio.
Il tracciato, infatti, sfiora il confine dell’area, e le associazioni ambientaliste temono che i lavori di sbancamento e l’aumento del traffico possano alterare l’equilibrio dell’ecosistema.
L’amministrazione comunale di Pomezia assicura che il tracciato sarà rivisto nei punti più critici e che verranno adottate tutte le misure di mitigazione necessarie. In programma ci sono barriere fonoassorbenti, sistemi di raccolta delle acque e fasce di rispetto vegetale.
Dodici milioni di euro per la mobilità
Il costo complessivo dell’intervento è stimato in 12 milioni di euro, finanziati in parte con fondi comunali e in parte con contributi regionali e statali. Una cifra importante, che comprende anche le spese per espropri, opere accessorie e la realizzazione di rotatorie di collegamento.

La tangenziale sud dovrebbe ridurre i tempi di percorrenza da e verso la 148 Pontina, decongestionare il traffico del centro e favorire l’accesso alle aree industriali. Secondo le stime tecniche, la nuova viabilità consentirà un abbattimento fino al 25% dei flussi veicolari nelle zone residenziali.
Una città divisa tra progresso e tutela
Nonostante il via libera, la città resta spaccata. I comitati cittadini annunciano nuove iniziative per monitorare il progetto e chiedono la pubblicazione integrale degli studi di impatto ambientale. La Giunta, dal canto suo, parla di “trasparenza e dialogo” e si dice pronta a un tavolo tecnico permanente con le associazioni.
Intanto, l’approvazione definitiva segna una svolta politica: la maggioranza di centrodestra si compatta attorno a un progetto simbolo del proprio programma elettorale. Dopo decenni di rinvii, Pomezia sembra pronta a scommettere sul suo futuro infrastrutturale.
Il cantiere della tangenziale sud, se i tempi saranno rispettati, potrebbe aprire entro la fine del 2026. E con esso, si riapre la sfida – mai sopita – tra crescita urbana e tutela del territorio.
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