La decisione è arrivata al termine dell’istruttoria avviata dall’Ater della Provincia di Roma, che ha accertato la mancanza dei requisiti necessari per l’accoglimento dell’istanza.
Una mancanza dovuta soprattutto a un mancato ritiro di una raccomandata.
Sarebbe potuto restare nella casa occupata, ma…
Il caso riguarda la procedura prevista dalla normativa regionale per la regolarizzazione delle occupazioni di alloggi popolari avvenute prima del 23 maggio 2014.
L’Ater, in base a quanto stabilito dalla legge e dalle successive delibere regionali, aveva trasmesso al Comune la richiesta di adottare un provvedimento conclusivo in merito all’immobile in questione, situato nel territorio di Ardea.
Dall’istruttoria condotta dall’Ater è emerso che l’interessato non aveva adempiuto agli obblighi previsti, in particolare il pagamento delle indennità di occupazione richieste.
Nella comunicazione inviata dall’Ater e riportata nell’atto comunale si legge che “alla conclusione dell’istruttoria del procedimento, si è accertata la carenza dei seguenti requisiti prescritti per l’accoglimento della predetta domanda di regolarizzazione”.
Raccomandata mai ritirata
Gli uffici spiegano inoltre che una precedente raccomandata, con la quale l’Ater invitava il richiedente a effettuare i pagamenti dovuti, era tornata al mittente per compiuta giacenza, impedendo così di fatto la prosecuzione della procedura amministrativa.
Come sottolineato nel documento, “non avendo curato il ritiro della raccomandata contenente la suddetta comunicazione, l’interessato ha di fatto impedito la prosecuzione del procedimento di regolarizzazione”.
La stessa Ater, già lo scorso aprile, aveva notificato un preavviso di rigetto ai sensi della legge 241/1990, anch’esso pervenuto per compiuta giacenza il 20 giugno 2025.
A seguito di tale mancata risposta e della segnalazione dell’ente gestore, il Comune di Ardea ha ritenuto necessario adottare il formale provvedimento di rigetto della domanda, come richiesto dall’Ater.
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