E la colpa è tutta dell’incapacità dell’Amministrazione di Aprilia, almeno così pontifica il ministro della Cultura Alessandro Guidi.
Il complotto, secondo i ‘complottisti apriliani’
I ‘complottisti’ addossano invece proprio al Ministero della Cultura e alla Regione Lazio la caduta del vincolo che aveva stoppato la possibilità di creare una discarica nelle campagne di Aprilia.

Una vicenda, che si accavalla tra il 2024 e il 2025, e che è stata fortemente segnata anche dall’improvviso arresto del sindaco di Aprilia.
I ‘complottisti’ legano quell’operazione in grande stile dell’Antimafia proprio alle vicende del sito di Sant’Apollonia. Un intervento la cui tempistica non avrebbe potuto essere più perfetta per creare caos nella macchina amministrativa apriliana proprio nel momento in cui c’era bisogno della massima capacità e lucidità per difendere Sant’Apollonia. Ma queste sono solo chiacchiere da complottisti, da prendere ‘con le molle’.
Certo che lo scombussolamento politico e organizzativo ad Aprilia è avvenuto proprio nei momenti cruciali in cui si poteva bloccare la nuova discarica e bonificare completamente il sito dai vecchi veleni (di soldi ce n’erano in abbondanza). Veleni, ricordiamo, che oggi sono ancora lì ad insidiare aria, terra e soprattutto acqua.
Ma la bonifica non è mai partita. Colpa di Aprilia?
Il Ministro: tutta colpa di Aprilia
La colpa di tutto è di Aprilia, dice il Ministro della Cultura Alessandro Giuli. Ma Aprilia, per un periodo, era guidata dal Commissario mandato dal Governo, con preciso mandato. Forse è dunque un’involontaria ammissione implicita? Vediamo cosa dice il Ministro.
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli ha infatti finalmente fornito risposta (dopo quasi 7 mesi) all’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Claudio Fazzone il 16 aprile 2025, riguardante il complesso iter del vincolo paesaggistico della cosiddetta “campagna romana” e la controversa vicenda della discarica di Sant’Apollonia, nel territorio di Aprilia.
Il parlamentare azzurro aveva denunciato le incongruenze e le lungaggini che, di fatto, hanno portato alla decadenza delle norme di salvaguardia legate al vincolo. Questo aveva aperto potenzialmente la strada a nuovi progetti impattanti sull’area.
Fazzone chiedeva inoltre ai Ministeri competenti di verificare il corretto adempimento degli obblighi di tutela da parte della Soprintendenza, visto che l’unico obbligo del Comune di Aprilia era la pubblicazione all’albo pretorio, che è avvenuta regolarmente.
L’accusa di Fazzone era stata molto precisa: ““La decadenza delle norme di salvaguardia è avvenuta solo ed esclusivamente per responsabilità della Sovrintendenza”
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La risposta del Ministro: “Vincolo valido, ma ritardi comunali determinanti”
Nella sua risposta, pubblicata nel fascicolo n. 116 del Senato, il Ministro Giuli ha ricostruito l’iter amministrativo, chiarendo che il vincolo della “campagna romana” — esteso su circa 4.000 ettari — rimane pienamente fondato nei suoi presupposti paesaggistici.
Tuttavia, il titolare del dicastero ha evidenziato come la decadenza temporanea delle norme di salvaguardia sia stata determinata anche dai ritardi del Comune di Aprilia. Comune che avrebbe trasmesso le proprie integrazioni e osservazioni solo a febbraio 2025, quando i termini erano ormai scaduti.
Il Ministro ha ricordato che la Soprintendenza, pur avendo avviato una collaborazione con gli uffici comunali per definire il perimetro del vincolo, si è trovata impossibilitata a concludere l’istruttoria nei tempi previsti proprio a causa del ritardo nella consegna degli elaborati comunali.
“Le osservazioni del Comune — ha spiegato Giuli — sono pervenute per le vie brevi quando le norme di salvaguardia risultavano già decadute”.
Nonostante ciò, il Ministero ha confermato l’intenzione di riavviare la procedura di vincolo, in collaborazione con la Regione Lazio e lo stesso Comune, “per giungere a un regime di tutela privo di vizi e coerente con le previsioni pianificatorie locali”.
Il nodo della bonifica e il ruolo del Comune
Nella seconda parte della risposta, il Ministro ha affrontato anche la questione del sito orfano di Sant’Apollonia, per il quale sono stati stanziati 14 milioni di euro del PNRR destinati alla bonifica.
Anche qui, il Ministero ha sottolineato le inerzie amministrative del Comune di Aprilia, che dopo la sottoscrizione dell’accordo con Ministero, Regione e Sogesid (gennaio 2024), non avrebbe fornito aggiornamenti né favorito pienamente l’avvio delle attività tecniche.
Caso unico nella storia d’Italia
Tra tante date e tali rimpalli di responsabilità c’è da farsi venire il mal di testa. Abbiamo provato a farci spiegare come stanno le cose da qualche esperto in questo tipo di ‘labirinti burocratici’. La spiegazione è stata lunga e complessa, difficile pure da riportare (ma in un altro articolo lo faremo, promesso).
Per ora riportiamo solo la sensazione che è rimasta.
Mai nella storia della Repubblica italiana (e probabilmente anche della precedente monarchia) era accaduto che un vincolo venisse messo, poi tolto, poi rimesso, ma modificato. E che tutto ciò ha portato alla creazione di una discarica in una zona circondata da vincoli. Inoltre, sopra una vecchia discarica da bonificare che non sarà però bonificata.
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