Al centro della vicenda c’è un appalto da oltre due milioni di euro per la costruzione di un nuovo asilo nido finanziato con fondi del PNRR.
Ma a pesare sul futuro dell’opera non è stato un problema tecnico, bensì un provvedimento di interdittiva antimafia emesso dalla Prefettura di Latina nei confronti di una delle società coinvolte, con sede a Formia.
Tutto è iniziato quando, a inizio anno, il Comune di Fiumicino aveva affidato i lavori a un’Associazione Temporanea di Imprese formata da più società, tra cui quella poi colpita dal provvedimento prefettizio.
L’interdittiva, che segnala il rischio di infiltrazioni mafiose nella gestione dell’impresa, ha avuto effetti immediati: il Comune ha deciso di revocare l’aggiudicazione e di risolvere il contratto, interrompendo così l’esecuzione dell’opera.
Il ricorso
Le aziende escluse hanno tentato di opporsi, sostenendo che l’amministrazione avrebbe dovuto concedere il tempo necessario per sostituire la ditta colpita dal provvedimento – possibilità prevista in certi casi dalla normativa sugli appalti.
Tuttavia, secondo i giudici amministrativi, le imprese avrebbero avuto 30 giorni di tempo per attivarsi, termine che è trascorso senza che venisse formalizzata alcuna richiesta di sostituzione.
Il TAR ha quindi dato ragione al Comune, sottolineando che il rispetto dei tempi è ancora più stringente quando si tratta di progetti finanziati con fondi europei e PNRR, dove ogni ritardo può mettere a rischio i finanziamenti.
Il ruolo della prefettura di Latina
La sentenza richiama anche un punto chiave: la Prefettura di Latina, emettendo l’informativa antimafia, ha agito nell’ambito delle proprie competenze di prevenzione. Una misura che, pur non avendo valore penale, incide profondamente sull’attività economica delle aziende, soprattutto nel settore degli appalti pubblici.
Il TAR ha infine condannato le imprese ricorrenti al pagamento delle spese di giudizio, chiudendo così, almeno per ora, una vicenda che intreccia le dinamiche del PNRR, la legalità negli appalti e il peso crescente dei controlli antimafia nella provincia di Latina.






















