Evidentemente il problema dell’insabbiamento del Porto di Anzio ha bisogno di una soluzione più considerevole rispetto a quella autorizzata già in precedenza dalla Regione con la Determinazione n. G12052 del 22/09/2025.
Porto di Anzio, asportati 6.000 mq in più di sedimenti
A settembre, infatti, era stato infatti autorizzata la “manutenzione straordinaria del passo di accesso portuale del Porto di Anzio, mediante il prelievo del sedimento sabbioso da un’area di dragaggio prospiciente, meglio individuata dai negli elaborati presentati, per un volume pari a 21.500 mc“.
In data 9 ottobre 2025, però, il Comune di Anzio ha richiesto alla Regione Lazio la possibilità di prelevare ulteriori 6.000 metri cubi di sedimenti dall’entrata del porto.
Ora è arrivata l’autorizzazione regionale, che porta il totale complessivo dei sedimenti che verranno prelevati alla cifra di 27.500 metri cubi.
Sarà molto probabilmente la stessa draga Giuseppe Cuccu ad effettuare l’upgrade richiesto.

Le disposizioni della Regione Lazio
L’autorizzazione della Regione Lazio, pubblicata nel Bollettino Unico Regione Lazio (BURL) del 4 novembre, prevede tutta una serie di prescrizioni.
I lavori dovranno svolgersi sotto la direzione di un tecnico abilitato, incaricato di garantire il pieno rispetto delle prescrizioni e la corretta esecuzione delle operazioni.
Saranno movimentati complessivamente 27.500 metri cubi di sedimenti, secondo quanto indicato nella relazione tecnica allegata all’istanza.
Il materiale classificato come “A” potrà essere utilizzato per il ripascimento dell’arenile, mentre quello appartenente alla classe “B” sarà destinato esclusivamente al ripascimento sommerso.
Potranno essere reimpiegati solo i sedimenti provenienti dai prelievi effettuati nel luglio 2025 e analizzati dal laboratorio Biochemie Lab S.r.l. lo scorso agosto.
Durante tutte le fasi del dragaggio – ante operam, in corso d’opera e post operam – sarà attuato un piano di monitoraggio ambientale, come previsto dal D.M. 173/2016, per verificare l’impatto sulle acque e sull’ecosistema marino.
Le operazioni dovranno avvenire in condizioni di piena sicurezza, con aree correttamente delimitate e segnalate, e adottando ogni misura necessaria a prevenire danni a persone, cose e ambiente.
Sarà inoltre obbligatoria la comunicazione all’Ufficio Marittimo competente e all’Area Pianificazione e Attuazione interventi di difesa della costa, sia all’avvio che al termine dei lavori.
La speranza è che questa aumentata capacità di dragaggio possa risolvere il problema dell’accesso al porto, affinché i mezzi navali possano operare in tutta sicurezza.























