Si tratta di una stazione radio base di proprietà di Inwit S.p.A., pensata per ospitare antenne di più operatori, garantendo così una migliore copertura telefonica e dati per tutta la zona.
La Inwir S.p.A. è un’azienda leader in Italia per la realizzazione e gestione di infrastrutture digitali, in particolare tralicci per antenne telefoniche, che vengono utilizzati da tutti gli opertori del settore
La struttura sarà costituita da un palo metallico poligonale in acciaio zincato di 30 metri, sormontato da un pennone di 5 metri, per un totale di 35 metri di altezza.
Primo via libera del Comune di Aprilia
Il progetto, presentato lo scorso 30 ottobre, ha già ricevuto un primo via libera formale dall’ufficio SUAP del Comune di Aprilia.
Tuttavia, prima che i lavori possano partire, devono essere acquisiti diversi pareri e autorizzazioni da enti e uffici competenti.
Tra questi figurano gli uffici comunali per l’edilizia, l’ambiente, il paesaggio e il territorio, il Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma-Latina, il Consorzio di Bonifica Lazio Sud Ovest e l’Arpa Lazio, che dovranno verificare la compatibilità dell’impianto con le normative ambientali, territoriali e paesaggistiche.
Anche la Provincia di Latina partecipa al procedimento, soprattutto per le verifiche sul rischio idraulico dell’area.
Decisione entro il 4 dicembre
L’iter per l’approvazione del ripetitore seguirà la cosiddetta Conferenza di servizi decisoria, uno strumento che permette alle amministrazioni coinvolte di esprimersi in modo coordinato e accelerato.
La procedura è semplificata e in modalità telematica, con termini chiari: entro il 12 novembre le amministrazioni possono richiedere eventuali chiarimenti o integrazioni, mentre entro il 4 dicembre dovranno esprimere le loro determinazioni.
In assenza di osservazioni, il progetto sarà considerato approvato tramite lo strumento del “silenzio-assenzo”.
La questione della salute rispetto ai ripetitori di telefonia mobile è spesso fonte di preoccupazione.
Un ripetitore alto 35 metri come quello previsto ad Aprilia emette radiazioni elettromagnetiche a bassa potenza, simili a quelle dei normali telefoni cellulari, ma concentrate in direzione orizzontale e verso l’esterno.
Non esistono, a oggi, evidenze scientifiche sulla pericolosità di tali impianti per la salute della popolazione, se costruito e monitorato secondo le normative vigenti.
Perché più antenne è meglio che una sola
In realtà la presenza di un maggior numero di antenne sul territorio diminuisce la pericolosità per l’uomo.
La quantità di onde elettromagnetiche che un impianto genera, infatti, è data da quanti telefonini deve gestire contemporaneamente. Se questi si collegassero con una sola antenna, ad esempio, si creerebbe lì una concentrazione elettromagnetica che sforerebbe certamente i limiti consentiti, diventando anche un pericolo per la salute umana.
La presenza di molte antenne fa sì che più impianti si suddividano la gestione delle telefonate in modo che le onde elettromagnetiche non si concentrino su un solo impianto, ma siano distribuite su un territorio molto ampio a livelli molto più bassi.
Per l’utente il vantaggio principale è quello di avere un segnale più presente (le famose “5 tacche”). Ciò comporta che il proprio telefonino, che è un impianto ricetrasmittente, possa operare a livelli elettromagnetici molto più bassi, perché più vicino ad una antenna.
Il risultato è quello di avere una migliore qualità nelle telefonate o trasmissione dati e di assorbire una quantità di onde elettromagnetiche assai ridotta.
Potete fare la prova voi stessi, rilevando che, quando il segnale sul telefonino è debole (perché l’antenna è lontana) questo consuma moltissima più batteria, perché deve produrre un segnale più forte. E quando la quantità di onde elettromagnetiche prodotte aumenta, provoca anche il riscaldamento dell’orecchio a cui il telefonino è appoggiato.
























