Quanto costa avere ritardato a iniziare il porta a porta? A Pomezia circa 137 euro a tonnellata. È scritto a chiare lettere sulla determina con cui l’ufficio Ambiente del Comune, due giorni fa, ha impegnato la somma di 39900 euro per portare ad Aprilia per soli tre giorni l’indifferenziato che, dopo la distruzione dell’impianto di trattamento rifiuti di Roncigliano, non possiamo più portare nel sito di Albano. Una cifra notevole, giustificata dall’estrema urgenza con cui è stato necessario trovare una soluzione immediata, ma che dà l’idea di quanto possa costare alle tasche dei cittadini un disastro come quello avvenuto tre giorni fa.
La Rida Ambiente, la società che gestisce l’impianto di Aprilia, ha fatto sapere al Comune di Pomezia che il costo per il conferimento è di 126,57 euro a tonnellata di rifiuti indifferenziati. A questa somma vanno aggiunti i “benefit” per i Comuni di Aprilia (5 euro e rotti a tonnellata) e San Vittore (2,50 euro circa), più altri 2,50 euro a tonnellata per la Provincia di Latina. Il calcolo è presto fatto: se il Comune di Pomezia ha dovuto impegnare quasi 40mila euro per portare la sua immondizia ad Aprilia, vuol dire che prevede di portare alla Rida quasi 292 tonnellate di indifferenziato in soli tre giorni. Costi che avrebbero potuto essere decisamente inferiori, se Pomezia avesse già un sistema di raccolta differenziata porta a porta rodato ed efficiente, che consente di minimizzare la quantità di rifiuti da portare in discarica.
Anche Ardea portava l’indifferenziato a Roncigliano e ora dovrà rivolgersi a Rida Ambiente per affrontare l’emergenza, ma è facile presumere che dovrà sostenere costi decisamente minori. Stando alle tabelle sulla produzione di rifiuti nell’anno 2015, che Ardea ha pubblicato sul sito istituzionale (leggi qui i dati), il comune rutulo ha prodotto nel mese di giugno dello scorso anno 1157,6 tonnellate di indifferenziato. 116 tonnellate in tre giorni: meno della metà di quanto ne produce Pomezia oggi. La popolazione di Ardea è inferiore numericamente a quella pometina (circa 10mila residenti in meno) ma i dati sono comunque molto significativi.
Passato il momento di urgenza post incendio, probabilmente i Comuni cercheranno di ottimizzare i costi rivolgendosi all’impianto che offre il trattamento economico più vantaggioso. Questi numeri, però, confermano qualcosa che è ormai chiaro a tutti: la raccolta differenziata conviene ai cittadini, anche nei momenti di emergenza.