Già nel dicembre del 2006 i Sindaci riuniti nell’Assemblea del Consorzio SBCR approvarono l’Agenda strategica per il Sistema Territoriale dei Castelli Romani, un documento frutto di incontri e scambi improntati a logiche di aggregazione e condivisione, che dettava le linee su cui si sarebbe dovuto basare un nuovo modello di sviluppo sostenibile, in cui il turismo era uno degli assi strategici.
Tuttavia, le scelte che sul piano teorico furono condivise non riuscirono poi a tradursi in progetti e azioni concrete.
Ora i Sindaci hanno approvato un documento poi inviato al presidente Nicola Zingaretti, dove si esplicita “l’impegno a lavorare insieme per valorizzare un unico brand – quello dei Castelli Romani e non dei singoli campanili – e per coinvolgere nell’attivazione delle politiche turistiche tutti i soggetti privati, comprese le forme associative, che si occupano di accoglienza, ristorazione, conoscenza del territorio, valorizzazione dei beni e dei servizi culturali”.
L’obiettivo: individuare il core business del turismo castellano (quale turismo si cerca di attrarre), un’attenzione speciale alle politiche dell’accoglienza e soprattutto puntare per lo sviluppo delle attività turistiche sull’imprenditoria giovanile. Della “rete” fanno parte i Comuni di Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca Priora, Rocca di Papa, Velletri.