Far trascorrere del tempo non è servito all’Asl Roma H a evitare la stangata. Con due sentenze il Tar del Lazio ha condannato l’Azienda sanitaria del litorale e dei Castelli romani a pagare circa tre milioni e mezzo di debiti, aprendo inoltre un’indagine su un’ulteriore esposizione debitoria che potrebbe portare l’Asl a dover tirare fuori un totale di tredici milioni e mezzo. Un salasso. La società Beta Shye, dopo aver ottenuto dal Tribunale di Albano, sezione distaccata di quello di Velletri, tra il 2008 e il 2010, otto decreti ingiuntivi, non riuscendo a ottenere un totale di oltre un milione e mezzo di euro, si è rivolta ai giudici amministrativi, chiedendo loro di far rispettare quei titoli all’Azienda sanitaria. Il Tar ha così ordinato all’Asl di pagare entro sessanta giorni, specificando che, in caso contrario, verrà inviato un commissario ad acta.
Decisione analoga dinanzi alla richiesta della Sifin srl di Bologna, società di intermediazione finanziaria specializzata in factoring per operatori sanitari, che ha chiesto il rispetto di sette decreti ingiuntivi, per circa due milioni di euro, ottenuti dallo stesso Tar nel 2001. Sempre la Sifin ha poi reclamato dall’Asl altri circa 10 milioni di euro. La società emiliana, nello specifico, ha ottenuto nel 2003 un decreto ingiuntivo dal Tar per ottenere il pagamento di 1,3 milioni e nel 2006 dal Tribunale di Albano, sezione distaccata di quello di Velletri, un secondo decreto per il pagamento di 7,9 milioni. Da allora, nonostante quei titoli siano diventati definitivi, l’Asl ha pagato soltanto degli acconti, mentre sulle somme, già ingenti, sono maturati gli interessi. La Sifin, per veder saldato il proprio ulteriore credito, ha così presentato un nuovo ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio e i giudici hanno aperto un’istruttoria. Il Tar vuole verificare quanto esattamente ha sinora versato la Roma H alla società bolognese e quanto resta da versare. I giudici, a tal fine, hanno anche ordinato una relazione dettagliata all’Azienda sanitaria, da consegnare entro 90 giorni. Si torna in aula il prossimo 14 maggio. Il salasso è comunque già arrivato ed è notevole.