I coniugi Andrea A. e Marzia C. e, la loro figlia, Alessia A., tutti assistiti dall’Avv. Antonio Mantuano, del Foro di Latina, sono stati dunque dal reato di appropriazione indebita, contestata in concorso tra loro, perché il fatto non sussiste, rimettendo al giudice civile il definitivo accertamento sulla titolarità del “biglietto”, così riformando e ribaltando la sentenza del Tribunale di Latina n. 912/2014 che, invece, aveva visto i tre colpevoli del reato loro contestato e condannati alla pena di 9 mesi di reclusione e € 600 di multa nonché alla restituzione di € 250.000 oltre spese in favore della costituita parte civile.
Il deposito delle motivazione è stato fissato tra 70 giorni.
Il tutto trae origine da una nota vicenda accaduta il 9 marzo 2009 quando, a seguito della vincita di 500.000 euro con un biglietto “gratta vinci” acquistato da Alessia A. in una nota tabaccheria di Latina, un’amica di Alessia, accampando un suo diritto alla vincita sulla scorta di un presunto accordo intervenuto tra le due ragazze di “steccarsi il biglietto” e pretendendo per ciò la metà del montepremi, aveva denunciato penalmente Alessia e i suoi genitori per aver incassato l’intera somma escludendola dalla vincita.
Il caso, fin dalla sua origine, ha destato molto interesse nell’opinione pubblica, tanto che molti quotidiani e televisioni, locali e nazionali, hanno dato risalto a tutte le vicende processuali che hanno accompagnato la delicata questione.
L’Avv. Mantuano esprime soddisfazione per l’avvenuto riconoscimento dell’innocenza dei suoi assistiti, assolti con la formula più ampia, «quanto meno perché i medesimi potranno sentirsi, anche se parzialmente, ristorati per lo stress e le sofferenze patite a seguito e a causa delle estenuanti vicende giudiziarie fin qui affrontate e vissute con l’onta di essere additati come responsabili di un reato insussistente nel fatto».