Il depuratore non depura e con i temporali i liquami finiscono nell’ambiente, una sorgente è inquinata, decine di case non sono allacciate alla fognatura, e il rischio di avvelenamento delle falde acquifere è altissimo. Un quadro decisamente a tinte fosche quello tratteggiato sul Comune di Lanuvio dai consiglieri regionali grillini Devid Porrello e Silvia Blasi, che sulla vicenda hanno presentato un’interrogazione agli assessori alle infrastrutture, Fabio Refrigeri, e all’ambiente, Mauro Buschini.
I due esponenti pentastellati, ricordando che il servizio idrico a Lanuvio è gestito da Acea, sostengono che il depuratore in località Pietrara, raccogliendo anche una considerevole quantità di acque meteoriche, in caso di forti piogge non riesce a contenere i liquami, che si riversano nella vicina ex cava di basalto. I consiglieri denunciano poi che i quartieri Ville di Nemi e Montecagnoletto, del vicino Comune di Genzano, sono privi di rete fognaria e che è inquinata la sorgente di superficie Caratti. Crollato poi, dopo alcuni lavori sempre a Genzano, il tunnel dell’acquedotto romano. Porrello e Blasi evidenziano anche che Acea doveva adeguare il depuratore di Lanuvio entro dicembre 2012 e che molte sono state le sollecitazioni, considerando che dell’inquinamento possono risentire anche Aprilia e Genzano, in quest’ultimo caso i quartieri Landi, Colli di Cicerone, Pedica, Montecagnolo, Muti, Valleverta e San Gennaro. Ai due assessori, Refrigeri e Buschini, è stato chiesto cosa stia facendo la Regione per vigilare su tale situazione, se sia stato fatto un monitoraggio delle tante utenze non allacciate alla fognatura e una verifica sui sistemi di depurazione adottati, se siano stati prelevati e analizzati fanghi e acque del depuratore di Lanuvio e se siano previsti interventi per la raccolta eil convogliamento delle acque meteoriche. I grillini chiedono infine il recupero delle sorgenti, la bonifica degli acquedotti e degli impianti di distribuzione idrica.