Sempre secondo Trenitalia gran parte dei pendolari, sulla base dei dati relativi al monitoraggio delle 191.765 corse regionali, arriverebbe dunque al lavoro puntuale. Insomma, gli studenti che perdono l’appello per sostenere il temuto esame universitario o coloro che sono costretti a beggiare il cartellino in ritardo per colpa dei treni sarebbero sempre meno. Non si può dire lo stesso per quanto riguarda il rientro in quanto la percentuale di puntualità nella fascia pomeridiana (87,9%) è ancora piuttosto bassa. La statistica, tuttavia, secondo Trenitalia è destinata a migliorare entro la fine dell’anno: «I numeri – ha infatti spiegato la società in una nota – tengono in considerazione tutti i ritardi, qualunque ne sia la causa, inclusi i numerosi incendi che hanno interessato nel mese di agosto la circolazione ferroviaria». In inverno, dunque, l’indice di puntualità potrebbe addirittura salire con grande soddisfazione di chi sceglie quotidianamente il treno per qualunque tipo di spostamento. Un vero e proprio mare di persone, 360mila nei giorni feriali secondo Trenitalia, che un po’ per non vivere nel caos della Capitale un po’ per i costi, ha scelto la dura vita del pendolare.
Passi da gigante rispetto al 2015
Dati, quelli snocciolati, ancor più positivi se rapportati ai numeri rilevati lo scorso anno: i treni regionali sono infatti migliorati di 3,22 punti rispetto al 2015 (2,92 nella fascia oraria 6-10 e 4,6 nella fascia oraria 16-20). Positivi anche tutti gli altri principali indicatori: le corse cancellate sono rimaste entro la soglia del 2% nei primi otto mesi del 2016 e soltanto lo 0,6% delle soppressioni sono avvenute per cause direttamente ascrivibili a Trenitalia Lazio. Nello stesso periodo del 2015, le corse soppresse erano state 2,5%, di cui l’1,3% per cause imputabili all’azienda. Sempre nei primi otto mesi del 2016, le avarie e i guasti che hanno determinato ritardi alle corse regionali si sono infine ridotti del 28,4% rispetto al 2015.