Il ricorso verte sul fatto che “Nei dieci anni trascorsi dalla presentazione del primo progetto, non è stato attivato nessun percorso informativo e partecipativo delle comunità locali coinvolte da parte dei governi e delle giunte regionali che si sono succedute”. Va anche sottolineato il parere contrario all’autostrada dei Sindaci di Pomezia, Ardea, Cori e del Presidente Municipio IX Roma Capitale, senza dimenticare la stessa ferma contrarietà dell’Istituto Nazionale di Urbanistica e l’appello al Presidente della Repubblica e all’Unione Europea lanciato da Italia Nostra. “I nostri movimenti – spiegano i ricorrenti – hanno organizzato decine di assemblee e manifestazioni partecipate da centinaia di cittadini/e oltre ad avere raccolto più di 13mila firme in calce alla petizione popolare. Il raffazzonato progetto ha, tra le altre, molte incongruenze come l’uso del silenzio/assenso in materia ambientale, il non aggiornamento della Verifica d’Impatto Ambientale, l’omessa valutazione dell’Opzione Zero e della Verifica d’Incidenza su aree S.I.C. (Siti d’interesse Comunitario), una valutazione non unitaria delle due Valutazioni d’impatti ambientale, carenze istruttorie e procedurali, ulteriori accertamenti sulle numerose prescrizioni”.
I cittadini si sono autotassati per affrontare le spese legali.