“Ritengo che alla base di questo atto ci sia un disegno volto a destabilizzare l’operato dell’amministrazione comunale”, spiega Petricca, “dal momento che ultimamente sono stati colpiti consiglieri e amministratori della maggioranza. L’ho detto anche ai Carabinieri, non credo ci sia la mano della criminalità: non ho ricevuto minacce o avvertimenti e non conosco quel tipo di ambiente”.
Petricca è solo l’ultimo di una serie infinita di “vittime” di questo clima: è toccato a fabrizio Acqualerri (tentativo di dare alle fiamme il suo bar), Franco Marcucci, Walter Giustini, Luigi Centore (tutti con le auto bruciate). Anche al Sindaco ha preso fuoco l’auto, ma lui ha sempre parlato di un corto circuito.
“La solidarietà a nome di tutta l’amministrazione comunale va all’assessore Nicola Petricca per l’intimidazione avuta con l’incendio della sua auto – ha detto in una nota il sindaco di Ardea Luca Di Fiori -. Sono convinto che le forze dell’ordine riusciranno a scoprire gli autori di questi gesti che da mesi continuano a colpire esponenti politici e sociali della città. Non amo però che si confondano i ruoli. Le vittime di queste intimidazioni rimangono tali. E non posso accettare che passino per carnefici, come qualcuno vorrebbe fare. Capisco la complessità del momento ma sarebbe opportuno che ci sia una giusta serenità per analizzare i fatti e per farlo fare da chi se ne sta occupando”.
‘L’attentato incendiario alla vettura dell’assessore Petricca, ultimo di una serie di eventi intimidatori dagli amministratori locali, conferma e accresce le nostre preoccupazioni sulla recrudescenza dei fenomeni di infiltrazione mafiosa sul territorio del litorale laziale e sulla necessità di fare chiarezza”, spiega il senatore Massimo Cervellini (SEL).
“Il mese scorso ho presentato un’interrogazione urgente al ministro dell’Interno, non solo per verificare azioni di contrasto ai fenomeni criminosi, ma soprattutto per istituire una commissione d’accesso nel Comune di Ardea per appurare la presenza di condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Oggi ci troviamo a reiterare questa istanza, in quanto, rispetto al tema della corruzione, delle mafie e dell’emergenza legalità sul territorio del litorale laziale, anche in risposta agli appelli sempre più numerosi degli esponenti delle istituzioni locali, dobbiamo intervenire con prontezza per ricollegare il circuito della legalità che oggi appare, se non interrotto, fortemente minacciato. E’ il momento di dare un chiaro, congiunto segnale di responsabilità e di impegno da parte di tutte le forze politiche, nella direzione, tracciata anche dall’associazione Libera, di far ‘ripartire il futuro’ di tutti quei territori che dalle mafie sono gravemente soffocati”.