“Il bidello – spiega ancora – era un supplente che stava sostituendo un altro collega, mentre la maestra ha una grande esperienza alle spalle: un fatto grave che non doveva accadere. Ovvio che la scuola è in difetto”. Tuttavia, Raponi precisa anche la situazione che stanno vivendo le scuole dopo i tagli imposti dal Governo: “Non abbiamo personale a sufficienza per garantire la vigilanza adeguata. Il bidello stava pulendo un bagno: è in quell’attimo che la bambina, uscendo proprio da quel bagno, ha preso la strada di casa”.
Sotto accusa c’è anche il cancello della scuola, che rimane sempre aperto. “Quel cancello resta aperto perché non ha l’apertura a distanza né un citofono. A vista non si può controllare e rimane aperto per l’utilizzo dell’utenza. Se ci mettessero un citofono, lo potremmo tenere chiuso. Di certo non possiamo blindarcio e chiudere tutti gli accessi: se succedesse qualcosa?”.
“Prima non c’era questa esigenza – spiega ancora il dirigente scolastico – il personale era sufficiente, ora non ce la facciamo. Sono tre anni che lo diciamo al Ministero, ma non ci ascoltano. E per il futuro non si prospetta nulla di buono: taglieranno ancora”.