Il caso della finta disabile con i tacchi a spillo, smascherata dai Carabinieri del Nas, è partito nel 2008, quando la donna accusò i due fratelli di violenza ai suoi danni. Secondo la denuncia infatti, dopo l’aggressione, la donna avrebbe cominciato a perdere l’autonomia finendo su una sedia a rotelle. Sulla vicenda pendono due procedimenti: sotto accusa il fratello della finta disabile, con cui la donna abitava un appartamento Ater a Latina. L’uomo ha assunto un investigatore privato per dimostrare la falsa disabilità della sorella.
L’investigatore ha pedinato, filmato e fotografato la donna nella sua quotidianità, scoprendo che la donna utilizzava la sedia a rotelle solo a Latina. Fuori città invece si spostava senza problemi, anche per andare nello studio odontoiatrico di Roma a svolgere il suo lavoro di igienista dentale. Successivamente tutto il materiale è finito nelle mani dei Nas, che ha filmato la donna mentre faceva shopping su tacchi a spillo. Così l’avvocato del fratello ha chiesto la revoca dell’allontanamento dalla casa di Latina, sostenendo che la donna aveva ingiustamente accusato il fratello proprio con l’intenzione di allontanarlo ed avere la casa tutta per sé.
La finta disabile dovrà rispondere di truffa per aver incassato l’invalidità dall’Inps per 2 anni mentre il fratello dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. Intanto sul profilo Facebook della donna 52enne si trovano foto che la ritraggono mentre pratica sport faticosi come sci nautico e equitazione. Ora la vicenda si dovrà chiarire davanti ai giudici.