Il 96% degli anziani che entra in una casa di riposo finisce lì i suoi giorni. Il modo in cui trascorreranno la fase ultima della loro vita dipende, prima di tutto, dalla famiglia. Scegliere la giusta struttura significa dare al proprio caro l’assistenza che in casa non potrebbe avere e, invece, abbandonarlo come fosse un peso da scaricare potrebbe significare renderlo vittima di abusi. Il Comandante dei Nas (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) di Latina, Maurizio Santori, ha spiegato a Il Caffè i numerosi illeciti che lui e la sua “squadra” cercano ogni giorno di portare a galla.”ˆIl loro obiettivo è controllare che una struttura sia a norma per permettere alle persone di vivere al meglio la vecchiaia ma, senza i dovuti controlli da parte dei familiari questo non può realizzarsi.
ULTIMI CASI NELLE PROVINCE DI ROMA E LATINA
Recentissimo il sequestro di una comunità alloggio ad Aprilia, avvenuto il 5 marzo. Il caso può essere emblematico perché i militari hanno rilevato gli illeciti che i Nas riscontrano con maggiore frequenza: assenza di autorizzazioni necessarie all’esercizio, carenza dal punto di vista strutturale, assenza di requisiti di norma di sicurezza. Ancora più grave il caso del sequestro a Marino, all’inzio del mese: oltre alla mancanza di autorizzazione ed alla presenza di anziani non autosufficienti che avrebbero avuto bisogno di cure mediche non previste per questo tipo di struttura, nella casa di riposo era anche assente l’acqua potabile.
Nel mirino dei Nas anche una casa di riposo di Sermoneta, sorpresa ad agosto 2013 con più ospiti di quanto dovuto ed una di Ardea nel gennaio 2011 con carenza di condizioni igienico-sanitarie e stanze piccole e anguste. Stessa situazione si è presentata davanti nell’estate del 2009 in una casa di riposo di Lavinio, ad Anzio.
LA FAMIGLIA DELL’ANZIANO HA UN RUOLO CHIAVE
Una famiglia che vuole destinare un proprio caro ad una casa di cura deve essere cosciente che il suo è un ruolo chiave. I Carabinieri, infatti, effettuano ispezioni secondo un programma operativo predisposto dal Comando, di propria iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, ma sono le persone vicine all’anziano a decidere in che luogo lasciare la persona a trascorrere la vecchiaia. Effettuare controlli, soprattutto preliminari, è la prima cosa che si può fare per dormire sonni tranquilli – e sperare che anche all’interno della struttura venga fatto lo stesso. Un’unica visita, però, non è sufficiente: il Comandante Santori, infatti, ricorda più casi in cui familiari residenti in un luogo distante dalla casa di riposo sono rimasti sorpresi quando anni dopo l’inizio della permanenza del proprio caro hanno scoperto illeciti da far accapponare la pelle. Solo effettuando visite costanti si può monitorare la situazione e tutelare l’anziano. Occorre, però, non generalizzare e seguire un certo iter per tenere lontano ogni tipo di problema.
REGOLE BASE PER SCEGLIERE LA GIUSTA CASA DI RIPOSO
Un cittadino, per orientarsi nella scelta, può farsi guidare dal buon nome della struttura, dal passaparola, in seguito, ovviamente, ad un attento sopralluogo sul posto. Deve sapere innanzitutto che «la struttura è obbligata a fornire la Carta dei Servizi sociali, documento che ogni struttura adotta e nella quale vengono indicati i criteri per l’accesso, le modalità di funzionamento della struttura, le tariffe praticate con l’indicazione delle prestazioni ricomprese». I titolari non sono tenuti a mostare l’autorizzazione ad adibire la struttura a casa di riposo ma, ovviamente, «se sono in regola è a loro favore rassicurare l’ospite». Altro elemento fondamentale che spesso si sottovaluta è il piano personalizzato di assistenza da richiedere «nel caso in cui si decida per l’ingresso della persona anziana in una struttura. In questo devono essere indicati gli obiettivi da raggiungere, i contenuti e le modalità degli interventi finalizzati al mantenimento ed al recupero delle capacità fisiche, cognitive e relazionali dell’anziano». Questo punto è importantissimo «perché spesso consideriamo il trasferimento della persona in una casa di riposo fine a se stesso. C’è, invece, un percorso che può effettuare all’interno, utile a rendere diversa la permanenza senza che l’anziano si spenga». Non vedere operatori socio-sanitari che operano in maniera dinamica all’interno della struttura è un ulteriore requisito da tenere sott’occhio. Questi, infatti, devono essere proporzionati al numero degli ospiti. Se sono presenti 50 anziani, ad esempio, non possono esserci solamente due persone al lavoro.
PREZZO BASSO: IL PRIMO CAMPANELLO D’ALLARME
Il prezzo sotto al quale alla famiglia deve scattare un campanello d’allarme è 1000 euro al mese. Il metodo di pagamento, inoltre, è il modo più semplice per accorgersi se tutto è o meno a norma di legge. Se il titolare chiede alla famiglia soldi in contanti, ha sicuramente qualcosa da nascondere: i pagamenti che non lasciano traccia sono infatti sempre sinonimo di irregolarità, in questo caso a danno dell’anziano. Un prezzo più alto, poi, deve corrispondere ovviamente a servizi migliori. Una camera singola o un bagno in camera ne sono un esempio. «Non siamo lontani dal concetto alberghiero: magari una struttura bellissima per 20 sarebbe funzionale e per 50 non lo è minimamente. La qualità della vita, poi, cambia in base al numero di persone all’interno».
LE MAGGIORI CARENZE RISCONTRATE DAI NAS
Le maggiori irregolarità riscontrate dai Nas sono: mancanza di titolo autorizzativo, mancanza di requisiti strutturali od organizzativi e presenza di un numero superiore a quello autorizzato. Non sono però gli unici illeciti. Dall’alto della sua esperienza il Comandante racconta di anziani trovati a dormire sui tavoli, accalcati in un’unica piccola stanza, costretti a prendere medicine scadute. La mensa, inoltre, deve soddisfare tutte le persone all’interno ed essere strutturata come fosse un ristorante, a partire dall’abbigliamento consono per finire con la qualità del cibo.
«Alcune volte è capitato di trovare operatori socio-sanitari che sentono davvero quello che stanno facendo ma il più delle volte si tratta solamente di un business». L’anziano è una vittima: per questo è importante a monte fare la scelta giusta. Alcune volte, infatti, pur di non ricominciare da un’altra parte e doversi riambientare in una nuova struttura, preferiscenon rivelare i soprusi che subisce.
Come negli altri settori, il ruolo del cittadino è fondamentale. Basta recarsi di persona presso gli uffici dei Nas, a mezzo email o via fax per comunicare un illecito. Inviare la segnalazione direttamente al Comando Nas dei Carabinieri fa sì che il macchinoso processo autorizzativo si abbrevi.
17/03/2014