Il direttivo dell’Aspal Lazio interviene a gamba tesa in merito al disastroso evento riguardante il rogo di Pomezia, temendo un altro duro colpo per gli agricoltori della nostra zona dopo la gelata primaverile dell’aprile scorso, che ha già mandato al tappeto oltre il 60% della produzione lorda vendibile di tutto il nostro territorio.
“Ci teniamo a ricordare – dichiara il presidente Aspal, Stefano Giammatteo – che nelle zone interessate intorno al rogo di Pomezia ci sono tantissime colture di estremo pregio, coltivate con cura e passione dai nostri agricoltori, riguardante tanti comparti produttivi (ortofrutticolo, vitivinicolo, olivicolo ecc. ecc. ). Adesso chi risarcirà i nostri agricoltori per i danni diretti e indiretti che hanno subito da questa gravissima negligenza? Perché si parla solamente dei danni ambientali subiti dai singoli cittadini che potrebbero compromettere la salute di tutti, e nessuno parla invece dell’enorme danno che hanno già subito quei poveri coltivatori, a cui hanno vietato di raccogliere il loro prodotto, coltivato nei dintorni del rogo con tanto sacrificio e cura, e dopo un anno di lavoro, oggi si trovano costretti ad abbandonare il loro raccolto per danni causati da altre persone?”. Giammatteo ricorda inoltre che tutti gli allarmismi “hanno creato tantissima paura ed insicurezza verso molti consumatori, che hanno di fatto preferito non acquistare i nostri prodotti freschi, nei mercati stagionali e rionali gestiti dai nostri produttori agricoli”.
“Che cosa dovrebbero fare adesso questi produttori agricoli che hanno avuto un calo drastico delle loro vendite dirette verso i consumatori, per colpe ancora non accertate, causate da altre persone? A tutte queste domande e preoccupazioni, attendiamo al più presto delle risposte da chi di dovere – conclude il direttivo Aspal – affinchè venga fatta giustizia nei confronti dei veri responsabili di questo disastro, che hanno causato danni alla salute dei cittadini, ma anche agli agricoltori, i quali hanno subito ingenti perdite economiche, e non certo per colpa loro”.