IL NUOVO PARCO
Tirato a lucido da giorni, il nuovo parco comunale di Latina presenta 11 targhe in marmo che ricordano i magistrati uccisi dalla mafia 25 anni fa, Francesca Morvillo, moglie di Falcone e gli uomini delle loro scorte. Per l’occasione gli operai comunali hanno ripitturato le panchine e grazie alle donazioni degli sponsor sono state piantate nuove aiuole, conferendo al parco un aspetto più ordinato. Su uno dei viali del Parco una rassegna di street art dedicata ai due magistrati.
LA POSIZIONE DEL SINDACO
I giardinetti, parco centrale della città di Latina, prima del taglio del nastro erano intitolati ad Arnaldo Mussolini sebbene il Sindaco Finestra si fosse dimenticato di ufficializzare il passaggio e agli atti risultasse solamente “parco comunale” come voluto dal Podestà nel 1943. Il Sindaco Damiano Coletta aveva detto che era sua intenzione dare il nome di Falcone e Borsellino ad un luogo centrale della città e che, dal momento che i giardinetti risultavano senza nome, erano il luogo giusto. Quando ha partecipato all’incontro pubblico con Giuliano Pisapia, poi, tra i risultati ottenuti dalla sua lista civica vittoriosa alle elezioni ha spiegato di aver strappato il nome Mussolini alla città di Latina nel primo anno di governo. In differenti occasioni ha ribadito che sarebbe stato più semplice spiegare ad un bambino che domanda a chi è intitolato un parco chi sono Falcone e Borsellino, piuttosto che il fratello del Duce. Nel discorso di oggi ha spiegato: “Non è stato facile fare questa scelta e tutti sanno il perché. Ribadisco il mio rispetto per le opinioni diverse se sono espresse nell’ambito di un confronto dialettico perché questo ce l’ha insegnato la democrazia. Ma ribadisco anche di non accettare polemiche strumentali da parte di chi paradossalmente ha pure calpestato la storia, che partono da coordinate non corrette o addirittura frutto di una montatura e che hanno la pericolosa finalità di alimentare tensioni divisorie su un tema che invece ha valori molto più nobili, di cui questa comunità deve sentirsi orgogliosa. Chiariamolo una volta per tutte ed in maniera definitiva: in questa vicenda non c’è nessuna volontà divisoria, nessuna negazione della storia, nessun abbattimento di monumenti, ma semplicemente la volontà di unire ed affermare i valori della legalità attraverso un pezzo di storia recente in cui tutti ci identifichiamo. Chi non ha capito questo, non ha capito nulla”.
LE PROTESTE
Casapound, Noi Con Salvini, Forza Nuova e Fratelli d’Italia erano stati autorizzati ad una pacifica protesta davanti al Tribunale. Davanti al palazzo di giustizia, però, non era presente nessuno ed i manifestanti sono entrati direttamente dentro il parco. Contemporaneamente circa 200 esponenti e simpatizzanti del Movimento Nazionale per la Sovranità sono intervenuti a una manifestazione di pacifico dissenso organizzata in Piazza Dante e regolamente autorizzata.
Intanto ai giardinetti, dopo la deposizione delle corone ed il discorso della presidente della Camera Laura Boldrini i manifestanti hanno iniziato la vera protesta, coprendo le sue parole con urla incessanti. Per tutto il resto della manifestazione i contrari, di diverse fasce di età, hanno manifestato tutto il loro dissenso per l’intitolazione del parco che conoscevano fino a ieri come “parco Arnaldo Mussolini” a Falcone e Borsellino. Pesanti insulti contro la Boldrini e tutta l’amministrazione comunale di Latina. Le parole di astio non si sono placate nemmeno quando dal palco venivano ricordati i risultati ottenuti con l’inchiesta Don’t Touch che ha liberato Latina dal clan mafioso Ciarelli-Di Silvio.
Bianca Francavilla