Da quanto tempo vanno avanti le richieste della banda romena?
«L’ultimo episodio risale al primo novembre. E’ stata l’ultima volta. Io stavo dentro casa, mi ha chiamato il socio dicendo che due romeni sono venuti al negozio e non volevano pagare. Avevano preso due birre. Noi abbiamo riaperto da poco il locale, per non pagare le birre ci vuole quantomeno una conoscenza e una fiducia: non sono clienti fissi. Quando sono arrivato gli ho detto che senza soldi non si possono portare via le birre. Tra l’altro è stato usato un modo sbagliato, nessuno ha chiesto il permesso prima. Se oggi ne prendi due e non ti fermo, domani ne prendi quattro. Allora gli ho detto che avrei chiamato la Polizia, ma è arrivata un po’ in ritardo. Intanto loro sono scappati e quando li ho inseguiti verso via Romagnoli per chiedere perché scappavano se erano nel giusto, uno mi ha dato una spinta e buttato a terra. Alla fine la Polizia li ha arrestati. Io sono stato al pronto soccorso per visite».
Ma erano già venuti da voi dei romeni. Cosa era successo quest’estate?
«Questa è una storia lunga, non è durata un giorno. E’ durata quasi due mesi. Sono venuti tante volte quest’estate e ci dicevano brutte parole. Erano un ragazzo e una ragazza giovani. Tornando a casa una volta in quattro hanno seguito me e mio fratello. Era brutto tempo. Quando ci siamo fermati ci siamo accorti di questo gruppo di 4-5 persone con un bastone che ci hanno aggredito. Questa mano ancora non la sento bene. Hanno rubato i soldi che aveva mio fratello, ci volevano accoltellare».
Quando venivano al negozio cosa vi dicevano?
«Ci dicevano perché non hai pagato prima? Perché non hai portato i soldi? Loro comandano Latina. Così ci dicevano. Volevano 300-500 euro. Dicevano frasi tipo “Non sai chi siamo noi”. “Se vuoi lavorare devi stare zitto”».
Anche gli altri commercianti sono stati presi di mira?
«Sì. Noi commercianti ci siamo stufati. Però era una cosa di cui nessuno voleva parlare per non fare casino. Ma noi siamo venuti qua per lavorare, non per lasciare soldi agli altri. Io sono venuto qui da 12 anni. Prima avevo una bancarella, ora ho aggiornato la licenza per aprire il locale. Anche gli altri commercianti di fronte hanno ricevuto le stesse richieste e anche altri. Chiedono soldi solo a stranieri».
Secondo voi i due episodi di cui siete stati vittima sono collegati?
«Non lo so. Può sembrare solo un furto di due birre, ma magari fanno parte della stessa banda».
Bianca Francavilla