Adesso le carte si sono scombinate, e in molti preferirebbero tornare all’antico abbandonando “il partito di plastica” in favore del più “valoriale” Nuovo centrodestra. A frenare gli entusiasmi, la fuga in avanti di Stefano Zappalà. L’ex eurodeputato e assessore regionale rimasto senza incarichi da quando è caduta la Regione di Renata Polverini è stato il primo a disconoscere Berlusconi e Forza Italia: il Nuovo centrodestra in provincia sono io. Tanto che in molti a Latina, a mezza bocca nei corridoi, dicevano che visto che c’era Zappalà nessuno si sarebbe spostato da quella parte. E a rispondere per le rime “all’ingrato” in un comunicato congiunto sono stati Alessandro Calvi, capogruppo al Comune di Latina, e Fabio Martellucci, assessore in Provincia: «Il confuso attacco di carattere personale e all’altrettanto confusa analisi espressa, Zappalà fa solo venire a galla l’unica verità possibile: per lui all’interno della nuova Forza Italia, almeno per quanto riguarda la Provincia di Latina, gli spazi di manovra politica erano pari allo zero assoluto».
Che la situazione sia particolarmente caotica lo dimostra il mancato rimpasto al Comune di Latina, rinviato di giorno in giorno con riunioni serali che si tengono nella stanza dei gruppi consiliari in Via Farini da cui si vedono uscire facce scure e musi lunghi. Che strada prenderanno i consiglieri comunali attualmente iscritti nel gruppo del Pdl? Per ora, nulla è stato deciso. “Riunirò il gruppo dopo le feste natalizie per capire la strada che dovremo intraprendere”, spiega il coordinatore locale Rosina Sartori. “Personalmente io ho aderito convintamente a Forza Italia, ma non è detto che tutto il gruppo segua questa scelta. Ora c’è tempo per ognuno per fare le proprie valutazioni e prendere una posizione. Certamente, questa divisione tra nuovo centrodestra e Forza Italia chiarirà il quadro e permetterà di superare, non solo a livello nazionale, i dissapori e le divergenze che ci sono state finora. A quel punto si potrà impostare, anche ad Aprilia, un lavoro sul territorio, per costruire un percorso progettuale per il futuro”. Per ora, però, si pensi solo a riflettere. Intanto il senatore Claudio Fazzone ha tirato le fila dei suoi nel primo appuntamento ufficiale di Forza Italia in provincia. Ha convocato i fedelissimi a Terracina, ha arringato a lungo la folla, ha indicato Zappalà come nemico comune, ha lasciato qualche briciolo di celebrità a Cusani e alla fine ha fatto approvare per acclamazione un documenti con cui i presenti sancivano l’adesione a Forza Italia e a riconoscere Silvio Berlusconi capo assoluto e padrone del partito.