Tra le soluzioni ipotizzate si era parlato di mutuo sociale, qualora l’ente proprietario, la società romana C.E.P., avesse dato l’ok. Ma la soluzione è stata scartata prima ancora di essere presentata perché non tutti gli occupanti erano d’accordo. I servizi sociali, inoltre, hanno dichiarato che contribuiranno per un anno alle spese necessarie al sostentamento anche per quanto riguarda le famiglie che provvederanno autonomamente con un contratto di affitto da un privato. Ma gli occupanti non hanno gradito la soluzione: avendo a carico minori le somme erogate a due mesi di distanza creerebbero problemi. Nonostante la data ufficiale dello sgombero, dunque, sia domani, ancora nessuna concreta soluzione è stata presa e tra gli occupanti regna la più totale confusione.
Nei giorni scorsi CasaPound ha mostrato loro solidarietà affiggendo uno striscione che recita “Le famiglie italiane non si sfrattano, si difendono” proprio davanti lo stabile, dal valore complessivo di 2 milioni di euro, situato nel quartiere residenziale Q5 di Latina. «Da qui a pochi giorni circa 60 persone con minori al seguito si troveranno per strada, senza un tetto sulla testa. Staremo al fianco di quegli italiani dimenticati che rivendicano un diritto sacrosanto» afferma CasaPound Latina.”‹ Vicina sin dall’inizio ai nuclei familiari l’associazione Valore Donna, che ha più volte tentato una mediazione tra gli occupanti ed i servizi sociali.