Continua ad essere dura la vita dei pendolari pontini, costretti a viaggiare su autobus datati anche 1987 e, a detta degli stessi autisti, poco sicuri perché non manutenuti.
La condizione dei mezzi che costituiscono la flotta dell’Atral (che gestirà il servizio di trasporto pubblico locale fino alla fine di giugno, qualora non intervenissero altre proroghe) è drammatica: mentre sette autobus elettrici sono lasciati a marcire all’interno del deposito di via Ofanto, infatti, il servizio viene effettuato con mezzi vecchi, inquinanti, spesso poco puliti ma soprattutto pericolosi. L’ultima tragedia sfiorata risale all’8 maggio scorso, quando uno degli sportelli laterali del mezzo che serve la zona dell’istituto agrario, proprio a poche decine di metri di distanza dalla scuola, per un guasto meccanico si è spalancato durante la corsa, squarciando di netto la carrozzeria di un’auto parcheggiata.
Si prospetta poi un’estate di inferno per i tanti che sceglieranno di spostarsi in autobus per la città. I nove mezzi (marca Man, modello Busotto, immatricolati nel 2002) che dovevano essere condizionati e manutenuti in seguito ad una gara d’appalto predisposta dal Comune di Latina lo scorso febbraio, infatti, non sono ancora stati riparati a causa del ritardo nella predisposizione dei fondi necessari da parte degli uffici comunali, che hanno provveduto all’erogazione solo alcuni giorni fa. «Difficilmente riusciranno a ripararli tutti entro l’estate – sostiene un’autista – e all’interno dell’abitacolo di questi mezzi, con il caldo, si possono raggiungere anche i 50 gradi».
Ad essere indecorosa, poi, è anche l’area delle autolinee. Non ci sono bagni per autisti ed utenza, mentre la zona coperta dove ha sede la biglietteria si è ormai trasformata in un rifugio per senzatetto «tanto che quasi nessuno la utilizza, ma preferisce comprare i biglietti altrove» riferisce uno degli autisti Atral. Scarsa anche la sicurezza: le poche telecamere installate “controllano” esclusivamente la zona a ridosso della biglietteria e dell’ex bar, mentre le banchine a ridosso degli stalli da dove partono gli autobus ne sono sguarnite e dopo il tramonto si trasformano spesso in una vera e propria terra di nessuno.
A tutto questo bisogna aggiungere il fatto che in alcuni punti delle autolinee è bene andare con l’ombrello anche quando c’è il sole, a causa di perdite ed infiltrazioni d’acqua. A ben pensarci, tuttavia, questo sembra essere davvero un problema marginale.