In soldoni, si tratta della formazione di un gruppo Whatsapp in cui i residenti del quartiere possono inviare segnalazioni (filtrate dal coordinatore del gruppo direttamente in contatto con la polizia locale) che non sono di per sé notizie di reato, ma che possono essere funzionali alla prevenzione dei reati predatori e al contrasto della criminalità.
Il leitmotiv dell’iniziativa, scandito da prefetto, sindaco e vicesindaco, è: “Non sono ronde”. “Non si deve confondere con quello che io definisco ‘il fai da te’”, ha chiarito il prefetto Trio. “I cittadini non andranno certo a sostituirsi alle forze dell’ordine, e non potranno intervenire in maniera autonoma”. “Si tratta invece di un progetto – ha dichiarato Coletta – indirizzato a fornire un’organizzazione, una cultura della partecipazione e della consapevolezza. Significa sviluppare una conoscenza del proprio quartiere, del proprio stabile. Significa rafforzare lo spirito di comunità. Negli Stati Uniti e nel Regno Unito, si è potuto registrare una diminuzione della criminalità pari al 20% nelle aree in cui è stato adottato il controllo di vicinato”.
Un’intesa con l’autorità di Piazza della libertà che inserisce il progetto in una sorta di circuito di eccellenza sul fronte della sicurezza. “Sono infatti solamente sei le prefetture in Italia che hanno abbracciato e posto una firma su tale iniziativa – ha spiegato il vicesindaco con delega a Legalità e Sicurezza, Paola Briganti – E noi siamo il Comune più a sud ad aver accolto un vero e proprio percorso condiviso tra cittadini e forze dell’ordine.” L’appuntamento per la presentazione del vademecum dell’iniziativa, il cui responsabile di progetto è il comandante della Polizia Locale Francesco Passaretti, è fissato per il 23 ottobre alle 18.30 presso la sala parrocchiale della chiesa di San Giuseppe a Latina Scalo.