CONTROLLO FAI-DA-TE CONTRO I FURTI
“Qui a Latina Scalo si sono verificati numerosi episodi di furti in abitazione. Io stesso ho subito la ‘gentile visita’ dei ladri. Facevano addirittura suonare appositamente gli allarmi per testare gli impianti antifurto”. A raccontarcelo è Antimo Di Biasio, imprenditore residente allo Scalo, che sarà uno dei tre coordinatori del gruppo di controllo di vicinato. E che due anni fa, assieme ad alcuni vicini di casa, ha deciso di formare una chat Whatsapp, chiamata Sorveglianza Solidale, per mettere in atto una sorta di controllo reciproco della zona e tentare di porre un freno ai numerosi furti perpetrati in quella porzione residenziale del quartiere. Da quei pochi vicini di casa che avevano deciso di auto-organizzarsi, il gruppo ha man mano raccolto adesioni fino ad arrivare a più di 50 membri. Latina Scalo sconta – evidentemente – un gap con il resto della città in termini di sicurezza percepita, nonostante sia attiva una caserma dei Carabinieri e un presidio della Polizia Locale. Lo Scalo è infatti un crocevia di merci e persone, in quanto strategico snodo ferroviario sull’asse Roma-Napoli. “Arrivano qui con il treno e a fine giornata poi se ne vanno. Di persone poco raccomandabili ne girano parecchie da queste parti”, ci spiega Di Biasio. Ma con la formazione di quel gruppo Whatsapp, la situazione sembrerebbe essere migliorata: “Da quando abbiamo messo su il gruppo non abbiamo subito più furti in quella zona del quartiere”.
MA NIENTE RONDE…E PSICOSI
Tant’è che Sorveglianza Solidale ha ricevuto l’attenzione dell’Associazione nazionale controllo di vicinato (referente italiana della più ampia organizzazione europea): il progetto ha dunque ottenuto l’autorizzazione dal Ministero per la bozza e il via libera dal Comitato provinciale per la sicurezza pubblica, tradotti nella firma del protocollo d’intesa tra Comune e Prefettura. “Solo 6 comuni in Italia hanno firmato un accordo con le prefetture”, aveva ricordato il vicesindaco Paola Briganti, titolare della delega a Sicurezza e Legalità. Da qui il primo incontro con la cittadinanza. “Sicurezza partecipata”, “prevenzione situazionale”, “prevenzione attiva”, “controllo informale”, “segnalazioni di attività sospette o inconsuete nell’ordinaria vita di quartiere”. Tutti termini sfiocinati per non dire, in realtà, che “non sono ronde”. Lo aveva invece espressamente dichiarato, durante il vertice in Prefettura, il prefetto Trio, a cui avevano fatto eco sindaco e vicesindaco. Dunque niente giustizia fai-da-te, niente interventi diretti, niente schedature, niente violazione della altrui privacy. Anche perché, poi, il rischio psicosi è quantomeno alla porta. “Dalla vecchia chat di Sorveglianza Solidale ne abbiamo cacciati due perché volevano fare gli sceriffi”, confessa l’imprenditore. “In America sparano”, invece l’opinabile obiezione – giusto per fare un esempio – sollevata da un cittadino durante l’incontro pubblico, in risposta al referente dell’associazione Controllo di vicinato che decantava i risultati in termini di contrasto alla criminalità ottenuti negli Stati Uniti. Psicosi a parte, dunque, l’iniziativa, pronta a partire con la distribuzione dei moduli di adesione, inserisce Latina nella lista di 366 comuni in Italia – tradotto: 1600 gruppi, 66 mila famiglie – in cui è stato adottato il controllo di vicinato sotto l’egida dell’associazione nazionale. E intanto per l’imminente futuro si pensa di istituire dei gruppi anche nei quartieri q4 e q5, per cui da tempo residenti e comitati locali invocano l’apertura di un distaccamento del commissariato di polizia.
CONTROLLO (ANCHE) SUGLI “ZOZZONI”
Non solo sul fronte della sicurezza, ma anche su quello ambientale. L’iniziativa del Controllo del vicinato potrebbe infatti interessare anche il tema rifiuti. “Pensiamo di inserire cartelli ed adesivi anche nei pressi dei cassonetti, per contrastare conferimento scorretto dei rifiuti”, ci spiega il coordinatore Antimo Di Biasio. Latina Scalo sarà infatti il primo quartiere della città (dopo i borghi) in cui verrà avviata la raccolta differenziata “porta a porta”. Prospetto che affianca all’inserimento delle cosiddette guardie ambientali attivato dall’assessore all’Ambiente Roberto Lessio.