Ad annunciare la morte dell’attrice sono stati il figlio Tomaso Radaelli, con gli zii Giovanni e Carlo. I funerali avranno luogo domani, martedì 27 novembre, alle ore 12 nella Chiesa degli Artisti, in piazza del Popolo a Roma. Giuliana era stata sposata con l’attore e produttore teatrale Antonio Radaelli, scomparso nel 2007.
Giuliana Calandra, nata il 10 febbraio 1936 a Moncalieri (Torino), aveva iniziato da giovanissima a calcare i palchi in teatro, grazie alla compagnia di Anna Proclemer e di Giorgio Albertazzi. Alla fine degli anni ’50 arriva il debutto come attrice di prosa in tv: nel 1973 interpreta lo sceneggiato televisivo “Napoleone a Sant’Elena” e l’anno successivo “Anna Karenina”. Nel 1978 partecipa al ciclo televisivo Rai sulle opere di Eduardo De Filippo.
Poi arrivò il cinema, prima con piccole parti, ma in grandi film, infatti la troviamo in “8 e mezzo” (1963) di Federico Fellini, nel “Deserto rosso” (1964) di Michelangelo Antonioni, in “Vaghe stelle dell’Orsa” (1965) di Luchino Visconti, in “Prima della rivoluzione” (1966) di Bernardo Bertolucci e in “Giù la testa” (1971) di Sergio Leone.
La possibilità in una parte rilevante gliela dà Lina Wertmüller in “Film d’amore e d’anarchia” (1973). Ma il vero successo, con un ruolo che le resterà addosso, arriva per Giuliana Calandra
Dopo arrivarono altri ruoli importanti come nel film “L’ultima donna” (1976) di Marco Ferreri, “Caro Michele” (1976) di Mario Monicelli, “Ritratto di borghesia in nero” (1978) di Tonino Cervi. Nel 1978 la Calandra è partner di Marcello Mastroianni e di una giovane Nastassja Kinski nel film di Alberto Lattuada “Così come sei” (1978). Negli anni ’80 torna al suo primo amore, il teatro, a cui si dedica, alternandolo alla televisione.
Al cinema torna con Vittorio Gassman ne “Il turno” (1981), “Bello mio bellezza mia” (1982) di Sergio Corbucci, “Sesso e volentieri” (1982) di Dino Risi, “In viaggio con papà” (1982) di Alberto Sordi e “Il petòmane” (1983) di Pasquale Festa Campanile. In tv ha recitato nei telefilm “Professione vacanze” (1986), “Vita dei castelli” (1990) e nelle fiction “E non se ne vogliono andare!” (1988), “La casa dove abitava Corinne” (1996), “Avvocati” (1998), “Commesse” (1999) e “Incantesimo” (1998). Tra le ultime apparizioni pubbliche a teatro ricordiamo la trasposizione del “Pasticciaccio” di Carlo Emilio Gadda, diretta da Luca Ronconi.