Avevano sperato di fare carriera e migliorare i loro stipendi. Erano sicuri di avercela fatta quando avevano visto il loro buon piazzamento in graduatoria. Ma poi, tra dissesto finanziario e nuove leggi sulla gestione del personale negli enti pubblici, era arrivata per loro solo una doccia gelata. I dipendenti del Comune di Velletri che, nel 2008, avevano partecipato alla selezione per progressioni verticali erano rimasti a puntare solo sul Tar. Ora le speranze per i lavoratori sono veramente crollate: i giudici amministrativi hanno confermato che il nuovo assetto dell’ente va cestinato. Respinti sia il ricorso di 16 impiegati che avevano partecipato alla selezione che quello dello stesso Comune. Il commissario straordinario dell’ente, il 26 marzo 2008, aveva approvato il programma relativo al fabbisogno di personale per il triennio 2008-2010 e l’8 aprile successivo aveva emanato gli avvisi per le selezioni verticali del personale dipendente. A Velletri avevano necessità di coprire 11 posti di una determinata categoria e 33 di un’altra. La soluzione migliore al Palazzo era parsa quella di assegnare quei ruoli direttamente al personale interno. Nel corso delle selezioni il Comune era però finito in dissesto finanziario. Difficile in quei casi operare sul personale. Più che di assunzioni e promozioni si parla di tagli. Ma a cambiare era stata soprattutto la legge: pochi i posti riservati agli interni e necessario sempre un concorso pubblico. La Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali le selezioni avviate a Velletri le ha così considerate irregolari e nel 2011 è stato tutto annullato. Dipendenti e Comune hanno provato a fare ricorso, cercando di ribaltare la situazione al Tar. Gli impiegati rimasti con un pugno di mosche in mano hanno poi provato anche a chiedere 120mila euro di risarcimento danni a testa all’ente pubblico. Una battaglia persa. I ricorsi sono stati ora respinti dal Tar del Lazio e i sogni di tanti svaniti.
31/05/2014