L’area della vecchia fabbrica di via delle Camomille, ad Ardea, deve essere bonificata. I rifiuti lì ammassati, ritenuti dagli inquirenti un pericolo per i vicini pozzi Laurentini, da cui proviene l’acqua che sgorga dai rubinetti della cittadina rutula, devono essere rimossi. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dalla società proprietaria dell’appezzamento di terreno, la ditta di Andrea Baldo, e avallato l’ordinanza emessa il 19 dicembre scorso dal sindaco Luca Di Fiori. I residenti in via delle Camomille, che da tempo puntano il dito contro quella che la stessa Procura di Velletri ritiene essere una discarica abusiva, possono tirare un sospiro di sollievo. I cittadini temono che tutti quei rifiuti, tra cui rottami d’auto, pneumatici, plastica e batterie esauste, possano inquinare la falda acquifera, mettendo a rischio la salute di chi beve l’acqua proveniente dai vicini pozzi. Sulla vicenda ha indagato la Capitaneria di porto di Torvaianica e, su ordine del gip Giuseppe Cario, a novembre il terreno incriminato è stato sequestrato. Per gli inquirenti la ditta di Andrea Baldo avrebbe adibito abusivamente la vecchia fabbrica ad area di compostaggio, accumulando rifiuti senza impermeabilizzare il suolo e mettendo così a rischio l’ambiente e la salute pubblica. Segnalato il caso al Ministero delle infrastrutture e trasporti, il dicastero retto da Maurizio Lupi a dicembre ha inviato una nota al Comune, denunciando la presenza di una discarica abusiva. Il sindaco Di Fiori ha così emesso un’ordinanza, imponendo a Baldo di rimuovere e smaltire subito tutta la spazzatura accumulata in via delle Camomille, pulire l’area e ripristinare lo stato dei luoghi. Il titolare della ditta ha impugnato quel provvedimento, specificando, tra l’altro, di essere autorizzato alla raccolta, al trasporto e al recupero di rifiuti non pericolosi e di aver chiesto, già a luglio 2009, l’ok per le emissioni in atmosfera, al fine di avviare un impianto di compostaggio. Il Tar ha però ora respinto il ricorso, specificando che in casi del genere il sindaco ha il potere e allo stesso tempo il dovere di intervenire con un provvedimento urgente, per tutelare la salute pubblica e l’ambiente.
06/06/2014