Un progetto che fa acqua da tutte le parti. Così Agenda 21 reagisce dopo aver visionato il progetto riguardante i “Lavori di riorganizzazione viabilità e pista ciclabile del lungomare Circe” di Terracina. Diversi gli elementi di criticità riscontrati, che hanno portato alla richiesta di convocare subito la conferenza permanente dei Trasporti e chiedere il blocco.
I primi problemi nascono per quanto riguarda la viabilità autoveicolare: il progetto mantiene il doppio senso di marcia su Viale Circe e su Viale Europa, oltre che i parcheggi per la sosta sul lato nord della stessa corsia (con la pista ciclabile sul lato mare), fino a Via Basilicata, per circa Km 2,250, da dove è previsto invece il senso unico fino all’incrocio con Via C. Colombo (e sulla parallela Via A. Manzoni), con parcheggi sul lato Nord (e la pista ciclabile in continuità sul lato mare) per circa Km 1,250. «In tal modo – afferma Grossi – si ottengono tre risultati contrari a quelli stabiliti e al rispetto dei principi di sostenibilità: non si riducono i rischi di incidentalità e di inquinamento atmosferico e acustico sul Viale Circe; non cresce la qualità della costa e dei servizi turistici per la balneazione; non si ottiene alcun requisito utile per l’ottenimento della Bandiera Blu».
La pista ciclabile, inoltre, è «separata dalla carreggiata tramite la costruzione di un marciapiede rialzato, prolungando l’esistente». In questo modo si annulla la possibilità di ampliamento degli spazi pedonali e «si alzano notevolmente i costi di realizzazione», peraltro pagati dal Comune e non dalla Regione. Dati questi problemi Agenda 21 chiede che tutto sia fermato, prima che sia troppo tardi.