Al momento ( il Governo potrebbe ancora ripensarci) le cose stanno così: l’Imu per la prima casa non si paga, a meno che il Comune dove è situata non abbia applicato un’aliquota superiore al 4 per mille. In quel caso va preso in considerazione il 40% della maggiorazione che il Comune ha deliberato: il risultato sarà l’aliquota da applicare per calcolare quanto bisogna pagare di Imu. Facciamo un esempio. A Roma l’amministrazione ha deciso che l’aliquota Imu per la prima casa è del 5 per mille, dunque di 1 punto superiore a quella standard del 4 per mille. Il 40% dell’ 1 per mille è pari allo 0,40 per mille: questa dunque è l’aliquota da applicare per calcolare la tassa che i romani dovranno pagare a gennaio sulla prima casa. Qui però c’è una sorpresa: le detrazioni del 2012 restano per intero, ovvero ogni (tar)tassato può scalare dal conto da pagare 200 euro + 50 euro per ogni figlio a carico che abbia meno di 26 anni.
Se si fa un veloce calcolo, si capisce che la rata del 16 gennaio 2014 saranno ben pochi a doverla pagare, toccherà solo chi abita case con davvero molti metri quadrati o che sono considerate di lusso, e comunque saranno cifre ridotte di molto. Inoltre vale la pena ricordare che, se il risultato dei calcoli comporta una tassa sotto i 12 euro, può non essere pagata, senza incorrere in alcuna sanzione. Tra i Comuni presi in considerazione l’aliquota più alta (lo 0,80 per mille) toccherà ai cittadini di Velletri, Terracina e San Felice (obbligati ad alzarla perché falliti) e a Sezze. Altri Comuni pagheranno meno, mentre non pagheranno nulla a gennaio i cittadini di Latina, Aprilia, Anzio, Nettuno, Frascati, Ariccia, Cisterna, Sermoneta, Pontinia, Cori, Roccagorga e Bassiano.