Di lui Wikipedia, l’enciclopedia più famosa del mondo, scrive: “Negli ultimi anni si era reso partecipe di varie donazioni per la salvaguardia del patrimonio culturale dei Castelli Romani, luogo di origine della famiglia materna. Da elogiare l’impegno per i mille anni dell’abbazia di San Nilo nel 2003, presso il comune di Grottaferrata. Inoltre sono da ricordare le partecipazioni all’annuale sagra dell’uva di Marino, cerimonie a cui veniva invitato con il titolo di ambasciatore dei vini Doc laziali per Eataly”.
Primo: nessun riscontro sull’origine castellana della mamma di Faletti. Secondo: al Comune di Marino gli storici organizzatori della Sagra dell’Uva non hanno mai invitato Faletti, nè lui ha partecipato al celebre e storico evento. Terzo: a Grottaferrata non ricordano un suo impegno per l’Abbazia di San Nilo.
Il fatto curioso è che la notizia di Wikipedia è stata ripresa da parecchie testate giornalistiche online. Evviva la verifica delle fonti. Ma se qualcuno fosse a conoscenza di episodi che legano Faletti ai Castelli Romani, ben vengano i contributi.